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“I Gualco”: una famiglia e la guerra tra Genova e Parodi Ligure

Il 10 giugno 1940, l’annuncio dello scoppio della Seconda guerra mondiale arriva anche in una modesta casa di via Ruspoli, a Genova. Una casa piccola per sei persone: un bagno, una sala, una sola camera e una cucina dotata di stufa a carbone per il riscaldamento. È qui che vive la famiglia Gualco: mamma Giovanna, papà Giuseppe e i loro quattro figli Carlo, Erminio, Armando e Sergio. Una famiglia come tante, non povera né benestante. Giovanna è una donna di servizio nelle case signorili, Giuseppe un operaio dell’Ansaldo Fossati, i quattro figli studenti e lavoratori.

I Gualco possiedono anche una piccola casa in campagna a Parodi Ligure, luogo di nascita tra l’altro, del maggiore dei quattro figli. Spesso, durante la guerra, la famiglia si sposta in basso Piemonte, zona più sicura almeno per quanto riguarda le incursioni aeree, come confermato da alcune lettere.

Chiara Persico ha raccolto 132 lettere scambiate tra i sei componenti della famiglia, che ci restituiscono un affresco della vita quotidiana a Genova ma anche tra le numerose famiglie di sfollati che ripararono nei piccoli centri della Val Lemme dell’Oltregiogo per sfuggire alle bombe e alla fame della città. Sono gli stessi figli al fronte a sollecitare i genitori ad abbandonare la città e a riparare nelle più sicura casa di Parodi Ligure:

Caro papà: ho ricevuto il vaglia e sono quasi al completo, presto spero di essere da te. Segno attentamente i tetri eventi che giornalmente e a quanto pare con lievi intervalli vi denotano, ed è per dirti quanto segue che ho creduto opportuno indirizzare allo Stabilimento! Tutto non è finito! E non è da ritenersi improbabile che accada del peggio! Fatti coraggio! E se ti è possibile invia per qualche tempo la mamma a Parodi Ligure sarà più al sicuro e non sarà più costretta a sopportare i così detti “alti e bassi” che prima o poi finirebbero certamente per colpire la sua sensibilità. Per te non dico niente la tua mente è salda, sei ancora capace di prendere il tram al volo, e hai un cuore di ferro! Stai in gamba e tieni duro! Saluti alle Signorine dell’Ufficio. A te tanti abbracci.


A Parodi trovano rifugio anche altri parenti, a testimonianza di quanto fosse diffusa, per chi poteva permetterselo, la pratica di sfollare n luoghi più sicuri rispetto alle grandi città:

Vorrei sapere se la zia Rina si trova a  Parodi, perché dato che ho mandato gli auguri a tutti i parenti, vorrei mandarli anche a loro, altrimenti faccio brutta figura. (Erminio, 27/12/1942)

Il carteggio dei Gualco diventa così un interessante scambio di idee e di piccole storie che ci offrono un piccolo affresco sulla vita quotidiana in guerra in una grande città come Genova, e in un piccolo paese dell’Oltregiogo come Parodi Ligure.
Una delle tante storie che ci aiutano a capire le ripercussioni del damma della guerra sulla piccola storia delle famiglie italiane.
Il libro di Chiara Persico, edito da TRA LE RIGHE LIBRI, lo si può trovare sugli store online e nelle librerie di Genova e dell’Oltregiogo.

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