Consultando una vecchia statistica ecclesiastica
Un conoscente mi ha dato in visione un vecchio libro conservato nella casa di famiglia a Malvino ed ereditato da un parente sacerdote. Il volume, in discrete condizioni, è un documento molto interessante: si tratta della Statistica Ecclesiastica d’Italia risalente all’anno 1886 e relativa a tutte le parrocchie e le sedi religiose delle diocesi in Italia, con informazioni sugli edifici presenti in ogni luogo e sul numero dei sacerdoti assegnati a ogni comunità. Questo corposo lavoro si deve a Mons. Bertolotti Cav. Giuseppe, direttore dell’Avvisatore Ecclesiastico, Parroco-Vicario Foraneo di Altare (Savona), e risulta stampato presso la tipografia di Andrea Ricci a Savona. Sul retro si legge “Prezzo della presente Statistica L.10”, cioè circa 50 euro attuali.

Altro elemento interessante è quello relativo alla proprietà letteraria; infatti, sempre sul retro, si trova questo
Avviso importantissimo. Come rileveranno i nostri lettori dall’ultima pagina di questa Statistica noi abbiamo ottenuto in favore della medesima la proprietà letteraria. Pertanto inizieremo giudiciale procedimento contro chiunque tentasse di riprodurla o tutta o in parte, quand’anche contrafatta (sic) o modificata. Non essendosi mai pubblicata a tutt’oggi in Italia una Statistica consimile, non abbiamo a durare troppa fatica a provare che chi la riproducesse, ha copiato o contraffatta la nostra, non esistendone altra; a meno che non depositasse presso il Tribunale tutte le statistiche originali manoscritte delle Curie Vescovili, come possiamo fare, e faremo noi nel caso in cui il bisogno vi si costringesse.
Altare (Savona), 1 gennaio 1886
Il Compilatore, Mons. Bertolotti Cav. Giuseppe, Dirett. dell’AVVISATORE ECCLESIASTICO
Da questo avviso importantissimo possiamo dedurre un paio di elementi. Il primo: la consapevolezza dell’opera complessa e monumentale realizzata, in un’epoca in cui le informazioni viaggiavano solo via posta. Il secondo: l’ordinamento sul diritto d’autore del neo Regno d’Italia. Il diritto dei diversi stati preunitari era stato unificato con legge del 25 giugno 1865 e il 19 settembre 1882 fu emanato il Testo Unico n. 1012. Erano, quindi, passati solo quattro anni dall’emanazione del provvedimento specifico sulla proprietà letteraria. Tranquillizzo subito i lettori, con questo articolo non stiamo violando la normativa del diritto d’autore che dura per 70 anni dalla morte dello scrittore, in questo caso il 1931.

Prima di addentrarci nei contenuti della Statistica per quanto riguarda la nostra Diocesi, quella di Tortona, è necessario spendere due parole su Monsignor Bertolotti, una figura singolare avvolta nel mistero. Giuseppe Giovanni Bertolotti nacque a Cairo Montenotte il 4 febbraio 1842 da una famiglia apparentemente di umili origini, anche se la madre era la nipote del notaio Pietro Antonio Giordano, appartenente ad una famiglia molto in vista nella zona. L’ecclesiastico studiò presso i padri Scolopi di Savona e completò gli studi presso il seminario di Acqui Terme. Dal 1869 Monsignor Bertolotti fu parroco di Altare, dove rimase alla morte, il 2 marzo 1931.

Il mistero che avvolge la sua vita è riferito alla grande disponibilità di mezzi finanziari che da un certo momento in poi lo misero in condizione di realizzare numerose e dispendiose opere. Tra queste due ville e un palazzo realizzati ad Altare per le sorelle: Villa Agar, oggi casa di riposo, per Enrichetta, Villa Rosa, oggi sede del Museo del vetro, per Rosalia e infine un palazzo di fronte alla chiesa di Sant’Eugenio per Cesarina. Il munifico sacerdote non si limitò all’edificazione di ville e palazzi per i familiari, ma fece costruire alcuni edifici nella via Paleocapa di Savona, finanziò la costruzione di un asilo infantile in paese e dell’Osservatorio meteorologico e sismico, collocato nella Fortezza di Altare, che entrò in funzione il 1 aprile 1899.

Da dove provenivano tutti questi denari, essendo il sacerdote di famiglia di umili origini? Certamente non dai diritti d’autore delle sue opere. C’è chi rimanda ai contatti che Monsignor Bertolotti ebbe con la Duchessa di Galliera Maria Brignole Sale De Ferrari, che potrebbe essere all’origine di questa ingente fortuna o a una vicinanza con gli ambienti della massoneria. Nulla di dimostrabile con certezza, tanto è vero che si formulano ipotesi fantasiose, rintracciabili in diversi articoli sul web, che paragonano la sua storia con quella di Bèrenger Saunière, parroco di Rennes le Chatêau. Ribadiamo: ipotesi “fantasiose”.
Certa, invece, è, nel 1907, la nomina di Bertolotti da parte di papa Pio X a Cardinale Vicario della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, ma lui rifiutò il prestigioso incarico preferendo rimanere ad Altare.
Partire da un polveroso, quanto fascinoso, libro e trovarsi di fronte a una figura così interessante e ricca di misteri, è di sicuro avvincente, ma veniamo ai contenuti di quest’opera monumentale realizzata nel paese di Altare, attraverso informazioni manoscritte, giunte col servizio postale allo zelante monsignore. Ogni Diocesi è presentata con una serie di notazioni relative al Santo titolare o ai Patroni, ai dati sul Vescovo, alla Famiglia Vescovile (collaboratori), alla Curia, al Capitolo della Cattedrale, ai Capitoli delle Colleggiate (così nell’originale) e al Seminario.

Vescovo di Tortona era Mons. Vincenzo Capelli, nato a Vigevano nel 1823. In seminario, oltre al rettore, vi erano 12 professori, 4 chierici aspiranti al sacerdozio, 30 sacerdoti ordinati nell’ultimo quinquennio, mentre vengono riportati 101 sacerdoti defunti nell’ultimo quinquennio. Come è possibile osservare, la scheda è organizzata con numeri progressivi: nella prima colonna è indicata la città, il paese o la borgata, segue il titolare della parrocchia (intitolazione), poi il cognome e nome del parroco, il numero approssimativo della popolazione, il numero delle chiese e degli oratori, il numero dei sacerdoti secolari e regolari di ogni parrocchia, il Comune, la Provincia o Circondario e la localizzazione dell’ufficio postale.

Uno dei primi dati desumibili dalla Statistica è il numero degli abitanti per ogni parrocchia, in particolare quello dei paesi delle valli che successivamente iniziarono a spopolarsi. Alcuni esempi: Cabella Ligure contava 2000 abitanti, Propata 1560, Croce de’ Fieschi 1170, Cosola 921. Altro dato interessante è riferito al numero di sacerdoti presenti in ogni parrocchia. In un’epoca in cui un parroco si trova a reggere diverse sedi colpisce che anche un paese come il mio di origine, cioè Carbonara Scrivia, avesse assegnati tre sacerdoti; Serravalle dieci, Castelnuovo Scrivia quindici, Viguzzolo nove. Uscendo dai confini della nostra diocesi e scorrendo gli elenchi della Diocesi di Genova si scopre che Gavi aveva in servizio dieci religiosi, Voltaggio invece sei; in entrambi i casi probabilmente nel numero complessivo erano conteggiati anche i frati dei rispettivi conventi.

La Statistica ecclesiastica d’Italia di Monsignor Bertolotti è senza dubbio un’opera di grande impegno, da cui è possibile desumere una serie di informazioni sulla situazione religiosa del nostro paese nei primi decenni del processo di unificazione. Molto particolare anche la biografia dell’estensore, in merito alla quale ci sono parecchi interrogativi irrisolti, salvo la sicura importanza della sua figura, una figura singolare che rifiutò la carica cardinalizia per rimanere nel suo piccolo feudo dell’entroterra ligure.