Il minuto di sospensione del Professor Patri
L’unico anno in cui Lui, il Gian Patri s’intende, ha diretto la prima squadra è stato il primo. Anno del Signore 1973. Le sue carismatiche spigolature furono evidenti subito a tutti. Si era a Pavia, campionato di prima divisione. L’Onda Pavia ce le stava suonando implacabilmente. Meno trenta o giù di lì, già dopo 15 minuti. Chiunque fosse catapultato dalla panca in campo veniva subito risucchiato in un’impotente resa senza condizioni. Unico a non arrendersi, Mario Titolo, rabbiosamente cercava di incitare i nostri. Inutilmente, sotto lo sguardo impassibile del Prof.

durante i giochi della giovantù
“Gian, chiama il minuto!” suggerì il buon Mario senza ottenere risposta.
“Gian, chiama il minuto!” ripetè col medesimo risultato.
“Gian, chiama il minuto!”, quasi rantolò Titolo supplicando. Al che Lui con un impercettibile movimento si rivolse verso il direttore di gara: “Arbitro! Minuto!”
Tutti si fecero intorno al Patri per ascoltare i suggerimenti tecnici opportuni. Ma nel silenzio più glaciale il Prof non aprì bocca. L’arbitrò sanzionò la fine del minuto di sospensione e la partita riprese.
Sotto gli occhi sbigottiti del Mario, Lui, in dialetto, finalmente parlò.
“T’in vràivi e minütu? A l’ö ciamò e minütu!”
