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La Polifonica. Ricordo nel venticinquesimo anniversario (2005) di chi non c’era più.

Eppure, negli anni, quella voce non è cambiata. S’intende la voce, quella del Coro, quella dell’Orchestra, è sempre la sua, la conosciamo bene, è sempre la voce della nostra Polifonica.

E allora perché non crederci…

Ci sono anche loro? Quelli che ai nostri occhi stanchi e distratti non ci sono più? Sono qui, in questa Chiesa, fra noi, qui in questa nostra cara Parrocchia? 

E allora, perché non chiudere gli occhi, perché non crederci…

Li senti in quei do, rossi come il sole che sorge quieto nelle mattine d’inverno, forti, umani, nostri

Li percepisci nei re e sanno d’arancio, netti e puri come l’aria di marzo, vivi, ricchi, buoni

Li odi nei mi, gialli come gli occhi di primula nel sottobosco a primavera, lucenti, dolci, sereni

Li avverti nei verdi fa dell’estate, fra fronde d’albero e il frinire di cicala, potenti, gioiosi, raggianti

Li ascolti nei sol d’acqua azzurra che d’ottobre bagna la terra, freschi, limpidi,  puliti

Li riconosci nei la lucenti di nebbia che sa d’indaco a novembre e che ci avvolge, pieni, lenti, maestosi

Li cogli nei si di una notte viola  fra le stelle, sotto il Santo Natale, e nel silenzio sacro, le voci sono le loro, a noi care, benvolute e gradite

Grazie amici, per noi, per noi polifonici ci siete ancora, qui, dentro di noi, per cantare e suonare insieme, per sempre…


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Riccardo Lera

"Io nella vita ho fatto tutto, o meglio un poco di tutto" (Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo) Pediatra, scrittore per diletto, dal 2002 al 2012 assessore alla cultura di Serravalle Scrivia; ex scadente giocatore, poi allenatore e ora presidente del Basket Club Serravalle.