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BAILO, Luigi l’aviatore

Bailo col suo Caproni

Aviatore, Pilota Militare – (Rapallo, 31 agosto 1882 – Lubiana, 18 febbraio 1916).

Figlio di serravallesi, frequenta la Regia Accademia militare di Torino nel 1904 diventando sottotenente di artiglieria.

Nel 1911, a sue spese, frequenta la scuola di aviazione di Cameri, conseguendo il brevetto di aviatore. Grazie a queste sue nuove abilità, nella guerra in Libia si distingue dagli altri piloti per la capacità di fotografare in volo le aree nemiche, riproducendo, fra altro, il campo turco-arabo di Tobruk e meritandosi, per questo motivo e per le operazioni militari condotte a Tobruk, Bengasi e in Tripolitania, la medaglia d’argento al valore

Luigi Bailo

Lo stesso anno ottiene anche il brevetto di pilota militare.

Al termine del conflitto libico si dedica all’insegnamento delle tecniche di volo presso il campo d’aviazione San Francesco a Torino. Lavora poi tra Pordenone e San Francesco al collaudo dei primi velivoli Caproni. In particolare, Bailo si impegna nello studio dello sviluppo del Caproni Ca.32, realizzando un aereo agile ed affidabile. Bailo riesce a volarci soora per ben tre ore usando solo due dei tre motori disponibili.

La 1° Squadriglia Caproni, allo scoppio della Grande Guerra viene affidata proprio a Luigi Bailo. Purtroppo però, il 18 febbraio 1916, mentre è in missione di bombardamento su Lubiana, pilotando il Caproni 478 “Aquila Romana” con il capitano Oreste Salomone, è ucciso da una raffica di mitragliatrice sparata dall’asso austroungarico Hauptmann Heinrich Kostrba a bordo di un caccia Fokker A3.. Salomone, pur gravemente ferito, riesce a riportare l’arteo a terra, mentre trova la morte il tenente colonnello Alfredo Barbieri, anch’egli a bordo del velivolo in qualità di mitragliere-osservatore,

A Luigi Bailo viene concessa la medaglia d’argento al valor militare:

“In una lotta aerea, colpito mortalmente, a bordo del velivolo da mitragliatrice avversaria, con sublime atto di cameratismo faceva scudo col proprio corpo all’altro pilota, anch’esso ferito, il quale poteva così ricondurre in salvo l’apparecchio”.

Da “La Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia” n.ro 142/1916, 19 giugno 1916 pag. 3168
La Domenica del Corriere, 12 marzo 1916

Altre onorificenze.

Medaglia d’argento al valor militare

“Malgrado il fuoco di fucileria con il quale il nemico accoglieva gli aeroplani e malgrado le condizioni atmosferiche quasi sempre sfavorevoli, si avventurò più volte con ponderata audacia sul campo nemico riconoscendone le disposizioni e la consistenza, lanciando su di esso bombe e proclami, e prendendo fotografie. Tobruk, 13 aprile-10 settembre 1911”

Medaglia di bronzo al valor militare

“Aviatore, compì numerose e molto efficaci ricognizioni ed azioni offensive sul nemico, dando prova di grande ardimento e noncuranza del pericolo. Durante le sue ricognizioni fu, quasi sempre, fatto segno al fuoco dell’avversario, ritornando varie volte col velivolo colpito. Regione carsica, maggio-luglio 1915.”

L’Illustrazione Italiana, n. 12 anno 1916

E’ ricordato da Gabriele D’Annunzio in Notturno.


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Riccardo Lera

"Io nella vita ho fatto tutto, o meglio un poco di tutto" (Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo) Pediatra, scrittore per diletto, dal 2002 al 2012 assessore alla cultura di Serravalle Scrivia; ex scadente giocatore, poi allenatore e ora presidente del Basket Club Serravalle.