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MAGRÍ, Salvatore – Per un profilo biografico

Salvatore Magrì è una figura dell’altro secolo – nato nel 1897 e morto nel 1979 – che non ho mai avuto occasione di conoscere personalmente ma di cui mi sono state raccontate piccole vicende familiari. Salvatore è infatti per così dire cugino “fraterno” di Marianna, la mia nonna materna che, rimasta orfana di madre in tenerissima età, venne accolta e cresciuta dalla zia Giuseppa, madre di Salvatore e Domenico. Marianna, Salvatore e Domenico crebbero assieme come fratelli e come tali restarono legati per tutta la vita. Ma vi risparmio le vicende familiari e mi limito al solo profilo pubblico, senz’altro di un certo rilievo.

Serravalle Scrivia – Villa Elena, abitazione della famiglia Magrì negli anni Sessanta e Settanta

Salvatore nasce a Catania da Angelo, commerciante, e da Giuseppina Calabrò. Trascorre a Catania gli anni dell’infanzia fino a diplomarsi in ragioneria nel 1914. Nel 1915 entra al Credito Italiano e probabilmente in quell’occasione lascia la città natale. Al Credito Italiano intraprende una rapida e brillante carriera: già nel 1918 ne è procuratore, per arrivare al ruolo di direttore centrale nel 1941, rimanendo in servizio fino al 1953. In quell’anno entra all’IRI ed è nominato presidente e amministratore delegato della Dalmine. Negli anni 50 entra nei consigli di amministrazione di diverse società dell’IRI, tra le quali, solo per citarne alcune, Alfa Romeo, Ansaldo, Selenia, ATES (Aziende Tecniche Elettroniche del Sud). Dal 1960 al 1967 è presidente e amministratore delegato di Finmeccanica. Negli anni settanta siede nei consigli di amministrazione di Alitalia, Oto Melara, Dalmine, Assonime.

Salvatore Magrì, a sinistra, nel corso di un convegno economico nel 1964

Già dal primo dopoguerra è anche un esponente della Democrazia Cristiana, assieme al fratello Domenico, che sarà sindaco di Catania e poi ministro del Governo, nonché Deputato e Senatore della Repubblica.

negli anni settanta Salvatore fu tra i promotori di un importante restauro dell’antico organo Serassi che è collocato nella collegiata dei Santi Martino e Stefano di Serravalle. Dopo il restauro, vennero organizzate diverse e importanti stagioni concertistiche alla cui realizzazione anche Magrì contribuì in modo significativo.

Salvatore Magrì consegna a Paolo VI il volume “Oikoumene”

UN EPISODIO BIOGRAFICO – IN UDIENZA CON PAOLO VI
La foto che precede queste righe è del 5 dicembre 1966 ed è accompagnata da una velina che qualcuno dei presenti si è premurato di dattilografare per tramandare ai posteri la cronaca dell’evento. Così scopriamo che Salvatore Magrì si è recato in udienza da Papa Paolo VI assieme al nipote padre Bartolomeo Sorge ed altre personalità di Finmeccanica e della Civiltà Cattolica. Scopo dell’incontro è offrire in omaggio al Papa il volume “Oikoumene” che Finmeccanica ha approntato, su iniziativa di Salvatore che ne è presidente, quale strenna di Natale da offrire a insigni personalità, cattoliche e non, di tutti i continenti. Dopo aver ricevuto lodi e congratulazioni dal Santo Padre, Salvatore spiegò come era nata l’idea e raccontò al Papa di essersi rivolto al nipote Bartolomeo per organizzare la consegna: “Mi rivolsi allora al Padre Sorge della Civiltà Cattolica il quale è mio pro-cugino. Sua madre è infatti mia cugina prima”. Al che il Papa prontamente rispose: “Ma allora questo è proprio nepotismo!”, provocando l’ilarità dei presenti.

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