BERTHOUD, Domenico

Domenico Berthoud (di Giacomo Berthoud ed Assunta Campora / Serravalle Scrivia, 10 agosto 1911 / Saluzzo, 26 giugno 1940).

Manovale, Soldato, caduto nella 2° Guerra mondiale.

Il 19 giugno 1940 le truppe naziste sfilarono da trionfatrici per le strade di Parigi, la Francia era ad un passo dalla resa. Il 21 giugno l’Italia sferrò il proprio proditorio attacco alle difese transalpine delle montagne al confine sudorientale. Un’azione che il Presidente americano Francis Delano Roosvelt definì, con disprezzo, “una pugnalata alla schiena del proprio vicino”. Un’operazione militare che si rivelò, alla prova dei fatti, un’offensiva strategicamente inutile e che evidenziò, sul campo, l’impreparazione e la disorganizzazione dell’esercito italiano, mandato ad aggredire il nemico sulle Alpi. Nulla di più dissimile dall’inarrestabile guerra lampo delle armate di Hitler, che portò al Regno d’Italia ed al Fascismo conquiste territoriali assolutamente marginali, qualche trascurabile rettifica delle linee di confine ed una zona smilitarizzata profonda solo 50 chilometri in territorio francese. Il 25 giugno cessarono le ostilità, la “Bataille des Alpes”, così venne ribattezzata, si era conclusa (Nella foto in evidenza, tratta dall’Archivio Istituto Luce, soldati italiani posizionano un cannone sul fronte alpino occidentale).

Il Duce del Fascismo, che aveva cinicamente evocato “…alcune centinaia di morti da portare al tavolo della pace…”, li ottenne: 631 furono soldati italiani caduti, 616 dispersi e 2631 i feriti e congelati, a fronte di 37 morti, 42 feriti e 150 dispersi da parte francese. Tra i militari del Regio esercito che sacrificarono la propria vita sull’altare delle ambizioni mussoliniane, anche il serravallese Domenico Berthoud, di Giacomo Berthoud ed Assunta Campora, nato a Serravalle Scrivia, il 10 agosto 1911. Manovale, soldato in forza al 2° Reggimento del Genio, 2° Compagnia Zappatori, di stanza a Saluzzo (CN), morì il 26 giugno 1940, per causa di guerra, all’ospedale della città piemontese. Lasciò la madre, vedova, casalinga.

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Filippo Bertone

Appassionato di storia locale, svolge attività di ricerca presso l'Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria "Carlo Gilardenghi". Già giornalista pubblicista per la testata "Il Secolo XIX". Coautore e curatore di progetti editoriali e di ricerca di storia e cultura locale. Collaboratore del progetto internazionale "Memoria delle Alpi". Coautore del volume "Sentieri della Libertà: Piemonte e Alpi Occidentali" di Touring Club Italiano.