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PARRAVICINO, Pierino

Pierino Parravicino (di Giovanni Parravicino e Maria Zerbo / Stazzano, 30 aprile 1922 / Tambov, Uciostoje, 21 dicembre 1942).

Contadino, Bersagliere, morto in prigionia durante la Campagna di Russia.

Pierino Parravicino, figlio di Giovanni Parravicino, contadino e di Maria Zerbo, casalinga, nacque il 30 aprile 1922, a Stazzano (AL). Residente a Serravalle dal 1935 a 1938 quando si trasferì a Novi Ligure. Durante la guerra servì come Bersagliere in forza al 3° Reggimento, reparto inquadrato nella Divisione “Celere”. Catturato dai sovietici, in luogo e circostanze non note, morì il 21 dicembre 1942, nel campo 56, ad Uciostoje, nella regione di Tambov, in Russia. Come ricostruito nella pubblicazione del Ministero della Difesa, Commissariato Generale Onoranze ai Caduti, Direzione Storico Statistica, “C.S.I.R. – A.R.M.I.R. Campi di prigionia e fosse comuni “, il lager sovietico, allestito a circa 30 chilometri da Miciurinsk, fu struttura di primo smistamento, operativa per soli quattro mesi, nel corso dei quali però si distinse per le durissime condizioni di detenzione. E’ ricordato come campo sovietico con la più alta mortalità tra i prigionieri, che raggiunse l’80%. Vi morirono 4.344 soldati italiani tutti appartenenti al Corpo d’Armata Alpino, tra questi Parravicino ed altri 43 alessandrini. Il triste destino della morte in prigionia in terra di Russia accumunò Pierino al fratello maggiore, Angelo Parravicino.

Secondo la ricostruzione proposta dal sito www.regioesercito.it, il 3° Bersaglieri, con sede a Milano, partecipa alla campagna d’Etiopia del 1935. «…Nel 1940, a giugno, il Reggimento viene inquadrato nella 3° Divisione “Celere – Principe Amedeo Duca d’Aosta” e risulta schierato sul fronte alpino occidentale. Nel 1941, nel mese di luglio, il Reggimento partecipa all’occupazione di Spalato, alla campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento parte da Bardolino (Vr) per la Russia, nell’ambito del C.S.I.R. Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipa alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka sul Don. (Nella foto a lato, tratta dal sito www.unirr.it, Bersagliere ciclista in marcia su una strada russa) Successivamente prosegue verso il bacino del Donez in condizioni ambientali proibitive conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquista il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario Col. Carretto si impadroniscono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. …».

Prosegue la narrazione: «…L’11 e 12 novembre, dopo una battaglia in cui si copre di gloria, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciano in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riusce così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio è di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupa la linea Rassipnaja – Petropawlowka – Ivanowski, che mantiene per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il Reggimento, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contiene forze dieci volte superiori finché non è costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre… il Reggimento conquista tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi. Nel 1942, a maggio, il Reggimento, con gli altri reparti della 3° Divisione “Celere”, penetra profondamente nello schieramento avversario. Il 19 luglio, il 3° Bersaglieri occupa Millerovo, centro del bacino minerario di Bocovo Antrazit. Il 29 luglio, dopo una marcia di oltre 450 km, raggiunge la riva destra del Don, nell’ansa di Serafimowitch, con l’obiettivo di recidere una consistente testa di ponte russa. Il 30 luglio, il XX Battaglione occupa Serafimowitch, dopo un attacco notturno a sorpresa, mentre il XVIII Battaglione occupa Belajewski e il XXV Battaglione occupa Bobrowski. Il 18 agosto, dopo aver respinto ulteriori tentativi di forzamento del Don, il Reggimento viene  avvicendato. Il 23 agosto, dopo 5 giorni di riposo, il Reggimento ritorna in linea nella zona di Jagodnji. Il 30 agosto, malgrado fosse ridotto a un quarto degli effettivi, difende le posizioni di Jagodnji. L’avanzata russa fu arginata e respinta. Il 2 novembre, il Reggimento viene ritirato dalla prima linea per essere ripristinato nelle sue forze. Il 17 novembre, il 3° Bersaglieri venne schierato sul Don, nella zona di Meskow. Il 19 dicembre, il Reggimento combatte la sua ultima battaglia. Ridotto all’osso, riesce a sfondare lasciando sul terreno centinaia di bersaglieri caduti, per affrontare la strada del ripiegamento di fronte a una schiacciante superiorità avversaria…».

Fonti: Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia – Reduci della Prigionia, Famiglie dei Caduti e dei Dispersi, Elenco dei Caduti e dei Dispersi. Ministero della Difesa, Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, Banca Dati dei Caduti e Dispersi nella I e nella II guerra Mondiale. Archivio storico del Comune di Serravalle Scrivia.

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