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Le fioriture di marzo

Dal 1° al 15 marzo

Febbraio è finito, ma la primavera si mostra ancora con qualche esitazione, quasi sottovoce: eppure altri fiori ne annunciano il progressivo affermarsi, in un crescendo che presto esploderà in un coro festoso di colori.

Per prima cosa voglio segnalarvi una particolarità che contraddistingue alcune di queste specie precoci. Spesso si tratta di fiori della famiglia delle liliacee, caratterizzati da una radice a bulbo; i fiori sbocciano presto, quando il sottobosco è ancora luminoso perché non sono ancora spuntate le foglie degli alberi che faranno ombra; quando sfioriscono, esauriscono il loro ciclo vitale nel brevissimo spazio di tempo della prima parte della primavera e si addormentano senza lasciare traccia visibile nel soprasuolo; ma rimangono invece vitali nella parte sotterranea (il bulbo) in attesa della prossima primavera.

Nei prati umidi possiamo imbatterci nella Gagea lutea: piccola liliacea di un giallo squillante che sembra un piccolo giacinto, più raramente nella Scilla bifolia, di un bel blu carico anch’essa parente prossima del giacinto. Un’altra scilla porta un tocco di colore ai nostri boschi, è la Scilla peruviana, sorella maggiore della bifolia, rara dalle nostre parti ma diffusissima nei pochi luoghi ove vegeta, tanto da costituire macchie blu di sorprendente bellezza.

E poi ancora l’Erythronium dens canis, con la splendida foglia color verde rame macchiettata di scuro e il fiore simile al ciclamino, che ricopre interi prati e pendii delle zone boscose, spesso presente nel sottobosco di robinia. A marzo cominciano a fiorire anche alcune ranuncolacee, un genere molto comune e che raccoglie innumerevoli varietà. Ecco il Ranunculus ficaria, tipico delle zone umide, di un bel giallo intenso con la grassa fogliolina brillante e il bocciolo che un tempo si metteva sotto sale, come i più aristocratici capperi (presenti solo nelle regioni rivierasche al nord e più diffuso in quelle del meridione italiano). Poi l’Anemone hepatica, viola intenso – ma possiamo incontrarne anche esemplari albini (bianchi) – che sboccia su steli privi di foglie ma che, finita la fioritura, esibisce vistose foglie trilobate.

Tra le foglie marcite dei castagneti possiamo trovare la Polmonaria officinalis, dalla foglia tomentosa (pelosa), picchiettata di bianco; la si nota per una strana caratteristica: presenta fiori di colore diverso sullo stesso stelo, dal blu intenso al rosa carico. Infine, un’altra viola chiuderà questa seconda serie: è la Viola sylvestris, molto più chiara della odorata e completamente priva di profumo. Generalmente sboccia una quindicina di giorni dopo la violetta comune. Se avrete occasione di passare ai bordi di qualche fosso o ruscello noterete degli stranissimi vegetali dall’aspetto di una punta di lancia, color ocra, biancastro o giallastro: sono le infiorescenze (non proprio dei fiori) degli Equiseti che si sviluppano prima della pianta per poi scomparire completamente al crescere della stessa.

E quando li avete riconosciuti potete anche cercarli sull’erbario (http://erbario.almagioni.com/) per vedere le loro caratteristiche (a che famiglia appartengono, come sono le foglie, ecc.)

Per finire un consiglio: non perdete di vista i muretti a secco ma anche, più banalmente, i cassoni di pietre, prima o poi ci riserveranno delle sorprese! Buone passeggiate!