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BUGANE’, Santa

Impiegata postale, giornalista pubblicista e scrittrice (Marzabotto, 14 agosto 1928).

Mamma nasce a Gardelletta, frazione di Marzabotto, in riva al Setta, nella casa di Anzlo’, il nonno patriarca, figlia di Pippo e Teresina Tossani. Il nome di Cunegonda suggerito dal prete durante il battesimo è rifiutato dal padre perché all’anagrafe farebbe difficoltà a ricordarsene. Si ripiega su Santa, coniugato poi in Santina dalla pietà popolare e da se stessa. Ribelle ad ogni imposizione, ricci capelli neri color dell’ebano, è soprannominata Rufò. Il lavoro di suo padre la strappa dalla sua terra a sette anni, ma la salva con tutta la famiglia dall’eccidio nazista di Monte Sole. Sua madre vede per lei un radioso futuro da suora e per tale motivo la invia in un collegio a Ravenna. E’ un autogol. L’istituzione religiosa è in realtà un centro di recupero per giovani prostitute le cui vite amare fanno scattare scelte femminili “non conformi” ai desideri materni. Inoltre la scritta “Dio ti vede” sotto il triangolo con al centro l’occhio dell’Onnipotente dipinto nei cessi è la causa di una stipsi ostinatissima. Rifiutata la vita monastica torna in famiglia a Serravalle negli anni quaranta, mentre i suoi fratelli, Guido e Giorgio, sono inviati da Mussolini in giro per l’Europa in guerra. Nonna Teresa la piazza presso l’Ufficio Postale ma mamma, dotata di talento nello scrivere, preferisce spostarsi a Milano, redattrice nei settimanali femminili targati Rizzoli. Nel frattempo collabora con il Popolo di Tortona ed il Corriere Mercantile di Genova scrivendo racconti. L’incontro con Cesare, mio padre, le fa maturare il desiderio di una famiglia. Ritorna pertanto a Serravalle a lavorare in Posta, ma collabora con alcune testate, quali Gioia, La Buona Tavola, Mille Idee. Si sposa ed ha tre figli: il sottoscritto, Simona e Alessandra.

Negli anni sessanta è finalista al premio Grazia Deledda, con il suo romanzo “Sole Nero a Casaglia”.

Nella giuria il suo dattiloscritto crea una lite furibonda: secondo alcuni giurati il ruolo dei partigiani viene colpevolmente dimenticato. Siamo nel dopoguerra e questa sua impostazione, per altro vera, infastidisce. Marino Moretti, presidente del Concorso pone i componenti della giuria di fronte ad un dilemma: o la Bugané o nessuno. Chi risulta vincitore entra di diritto nella collana “I Grandi” della Mondadori e un riceve un cospicuo premio in danaro. Quell’anno, 1964, il premio non è assegnato. Riceve lettere e telegrammi da Moretti, Ermanno Olmi e Sandro Pertini. Il suo dattiloscritto viene bruciato sul greto del Borbera ma, salvatane di nascosto da mia madre, una copia dal buon Cesare, vede la sua pubblicazione nel 1978 grazie all’Istituto di Propaganda Libraria di Milano, rieditato nel 2004 da Araba Fenice di Boves. Vince due concorsi nazionali di poesia, riservati ai postelegrafonici. A Serravalle è sua l’epigrafe della stele dedicata a Mario Roberto Berthoud.

Prosegue la sua attività di giornalista pubblicista anche dopo la scelta di andare in pensione. Lascia infatti la Posta a quarantun anni, stabilendo un invidiabile record, al momento di anni cinquantadue, di longevità pensionistica. Nel 1985 vince il premio Borgognoni a Lucca per la poesia. Nel 2014 compare sulla Pagina della Cultura di Repubblica una sua intervista resa a Michele Smargiassi davanti al cimitero di Casaglia di Marzabotto in occasiome dell’anniversario dell’eccidio nazista nei confronti della “sua gente”.

Nel 2018 pubblica per Albatros “I ragazzi Bugané”.

In copertina disegno di Marta Elisabetta Floro, nipote di mia madre

Nel 2020 sconfigge un’operazione chirurgica eseguita in urgenza per un blocco intestinale e il Covid gettando l’Inps nel più totale sconforto. Perde Cesare il giorno dell’Immacolata, nel 2020, dopo sessantacinque anni di matrimonio.


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Riccardo Lera

"Io nella vita ho fatto tutto, o meglio un poco di tutto" (Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo) Pediatra, scrittore per diletto, dal 2002 al 2012 assessore alla cultura di Serravalle Scrivia; ex scadente giocatore, poi allenatore e ora presidente del Basket Club Serravalle.

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