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Serravallese lui? Ma dai!

“Ma lui, abitava a Serravalle?”

“Certo, in via Roma, in villa Cogni”

Villa Cogni (Foto Mino Schiaffino)

“Anche io sapevo di via Roma, ma non con esattezza. E poi sua figlia Marina diceva di non saperne niente.”

“No, no, abitava lì. Pensi che quando se ne andò, disse a mio padre, che stava per sposarsi, se voleva andarci al suo posto. Papà disse di sì. Io sono nata lì!”

Guardo Ivana e le sorrido. Avevo questo dubbio in testa da anni e lei me l’ha tolto. Ora posso andare a chiedere in anagrafe e raccontare le cose con maggiore precisione. È anni che vado dietro a questa storia. Qualche vecchio me l’aveva detto “Guarda che abitava qui” ” Sì, ma dove?” rispondevo io. E qualcuno mi suggeriva in via Berthoud, davanti alla Delizia. Ma, più di di dieci anni fa, in Comune, prima di una serata in villa Caffarena dedicata a quello sport, erano stati chiari “Via Roma numero 1”. Numero 1? Cioè verso Porta Genova, pensavo. E sbagliavo.

Quella sera sua figlia Marina, sul palco del teatro di villa Caffarena, era stata tranchant. “Siete stati qui? Abitavate a Serravalle?”, chiesi. “Mai saputo! Suo fratello, mio zio, sì” mi rispose. Certo, di suo fratello sapevo. Anzi me lo ricordo bene. Aveva il negozio sotto casa mia. Ma per il resto non avevo ragionato a sufficienza e la mia domanda era stata mal posta. Quella donna, sua figlia Marina intendo, era nata a Pegli nel 1947, mentre suo padre era in giro per il mondo a collezionare vittorie. Era ovvio che quei primissimi mesi di vita non li ricordasse, cullata, in assenza del padre, dalla mamma, in casa dei nonni materni in riva al mare.

E dunque, quella mattina, quando andai a cercare Ivana per anticiparle la notizia di un articolo voluto da Chieketè, poi pubblicato il giorno dopo su Panorama e dedicato a suo padre Osvaldo Bailo e a Primo Zuccotti, posi quella domanda che mi uscì dalla bocca così, all’improvviso, senza una ragione apparente.

“Ma lui abitava a Serravalle?”. “Certo, in via Roma, in villa Cogni.”

Villa Cogni (foto Mino Schiaffino)

Con quella certezza, bussai nuovamente la porta in Comune, ufficio Anagrafe, ricevendo la conferma. Sì, certo, lui è stato a Serravalle. Proveniente da Carezzano, ha avuto la residenza in via Roma numero 1, da dicembre 1945 a dicembre 1949.

Bingo!!!

In nessuna delle sue numerose biografie si fa menzione a questo dato. Solo Cervi e Battistuzzi accennano al nostro paese scrivendo testualmente che “all’indomani del matrimonio, il 22 novembre 1945, dopo una breve luna di miele all’Hotel Genovese a Varazze, lui e Bruna andarono a vivere per un po’ di mesi a Serravalle“.

E no, Signori, non qualche mese, ma per quattro anni. Forse quelli, parlo dal punto di vista sportivo, più belli.

Ma di chi stiamo parlando? Beh… cari lettori, per chi non avesse ancora capito, mi sia permesso di presentare il suo palmares relativo proprio a quegli anni serravallesi.

1946
Milano-Sanremo
Giro di Romagna
4ª tappa, 2ª semitappa Giro d’Italia (Prato > Bologna)
13ª tappa Giro d’Italia (Udine > Auronzo di Cadore)
14ª tappa Giro d’Italia (Auronzo di Cadore > Bassano del Grappa)
Grand Prix des Nations (cronometro)
Giro di Lombardia


1947
Giro di Romagna
4ª tappa Giro d’Italia (Reggio Emilia > Prato)
8ª tappa Giro d’Italia (Roma > Napoli)
16ª tappa Giro d’Italia (Pieve di Cadore > Trento)
Primo in classifica generale al Giro d’Italia
5ª tappa, 2ª semitappa Tour de Suisse (Losanna > Ginevra, cronometro)
Giro del Veneto
Attraverso Losanna
Grand Prix des Nations (cronometro)
Giro dell’Emilia
Giro di Lombardia
Campionati italiani (a punti)


1948
Milano-Sanremo
16ª tappa Giro d’Italia (Auronzo di Cadore > Cortina d’Ampezzo)
17ª tappa Giro d’Italia (Cortina d’Ampezzo > Trento)
Tre Valli Varesine
Giro di Lombardia
Giro dell’Emilia


1949
Milano-Sanremo
Giro di Romagna
4ª tappa Giro d’Italia (Cosenza > Salerno)
11ª tappa Giro d’Italia (Bassano del Grappa > Bolzano)
17ª tappa Giro d’Italia (Cuneo > Pinerolo)
Primo in classifica generale al Giro d’Italia

7ª tappa Tour de France (Les Sables d’Olonne > La Rochelle)
17ª tappa Tour de France (Briançon > Aosta)
20ª tappa Tour de France (Colmar > Nancy)
Primo in classifica generale al Tour de France
Giro del Veneto
Giro di Lombardia

Campionati italiani (a punti).

Eh sì, cari amici. Un cittadino di Serravalle in quegli anni vinceva due Giri d’Italia e un Tour de France. Nel ’49 gli riuscì addirittura l’accoppiata. Farò sorridere, capisco, ma il mio campanilismo viene fuori con prepotenza. Non è scritto da nessuna parte, Tortona e Novi se ne disputano al coltello la memoria, ma al di là di tante parole, qui carta canta. Fausto Coppi nel suo massimo splendore è stato un nostro concittadino, piaccia o meno agli altri. Un pezzetto di storia sportiva italiana che viene fuori da un documento inoppugnabile e dalle parole di Ivana Bailo, figlia di Osvaldo Bailo, serravallese DOC, nipote di Costante Girardendo, anch’egli maglia rosa anche se solo per un giorno

Fausto Coppi in visita alla Fidass con Silvio Franco a sinistra e Vittorio Guido a destra (Archivio Antonio Santopietro)

E per concludere, vi rivelerò il grande segreto di quelle vittorie, Durante gli allenamenti, nella borraccia, l’Airone ci metteva l’acqua di zolfo. Una bevanda esplosiva, fonte di tante vittorie.

Non aveva mai vinto l’Appennino e gli serviva un passista che tirasse bene il gruppo prima della Bocchetta, non dovevo fare questioni e non pensare ai soldi che tanto avrebbe pagato lui. Poi mi dice che gli avrei dovuto portare una borraccia di acqua solforosa da prendere a Serravalle. (Testimonianza di Pietro Morato, da “Il suo nome è Fausto Coppi” di Maurizio Crosetti.

Acqua di Zolfo (Archivio Mino Schiaffino)

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Riccardo Lera

"Io nella vita ho fatto tutto, o meglio un poco di tutto" (Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo) Pediatra, scrittore per diletto, dal 2002 al 2012 assessore alla cultura di Serravalle Scrivia; ex scadente giocatore, poi allenatore e ora presidente del Basket Club Serravalle.