DizionarioMilitariRacconti, testimonianze, favole, poesie

PASQUALE, Giovanni

Reduce ritirata di Russia (Serravalle Scrivia, 19 aprile 1917 – Serravalle Scrivia, giugno 1973)

Padroni della Terra,
non lo voglio più fare,
non posso più ammazzare
la gente come me.
Non è per farvi torto
ma è tempo che vi dica:
la guerra è un’idiozia,
non ne possiamo più.
Luigi Tenco, “Padroni della Terra”
(traduzione de “Il disertore” di Boris Vian)

Giovanni nacque nel 1917 a Serravalle, alla cascina Catorba, o Gattorba, da Luigi e Teresa Fossati, ultimo di sei fratelli.

1919 – Giovanni Pasquale a Gattorba

Nel 1938 partì soldato di leva e nel 1940, quando avrebbe dovuto terminare la ferma, scoppiò la guerra e fu inviato sul fronte francese, nei pressi del Santuario di S. Anna di Vinadio, al quale rimase molto legato e dove poi portò spesso, in una sorta di pellegrinaggio, me e mia madre.

Settembre 1942: Giovanni in Russia

Il 26 giugno1942 partì per la Russia. Avendo conseguito prima della ferma militare la patente di guida, compì il viaggio a bordo di un camion caricato, come altri, su un vagone ferroviario.

Nel gennaio 1943 cominciò la tragica ritirata. Ben presto dovette abbandonare il camion per mancanza di carburante e proseguire a piedi.

Per strada molti cadevano esausti e per loro era la fine. I compagni cercavano di aiutarli a rialzarsi, ma dovevano desistere perché anche loro stremati dalla fame e dal freddo. Il terribile inverno russo con i suoi – 40 non dava scampo.

Cercavano rifugio, strada facendo, nelle isbe, dove le donne e i vecchi rimasti li rifocillavano con il poco che anche loro avevano e li spidocchiavano, facendo bollire nei calderoni gli abiti. Si riscaldavano un po’ vicino a delle enormi stufe sulle quali erano arrampicati i bambini.

Ricordò sempre con gratitudine queste persone che li avevano aiutati, un po’ per pietà e un po’ per paura. Riuscì a uscire dalla tristemente famosa “sacca di Cerkovo”  grazie alla sua forte tempra di contadino e, ci diceva sempre, alle calze di lana, al torrone e allo zucchero a quadretti che aveva ricevuto nel pacco di Natale dalla mamma, centellinandoli durante la ritirata.

Per questo motivo il torrone non mancò mai, a Natale, sulla nostra tavola. Ritornò a Serravalle nel giugno 1943.

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