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Il risveglio delle colline, galleria fotografica.

NOTA REDAZIONALE: Esordisce su Chieketè un giovanissimo amico e collaboratore, Emanuele Repetto. Arquatese, studente universitario, appassionato di scienze naturali, con una predilezione speciale per l’entomologia ci propone una suggestiva galleria fotografica dedicata alla primavera che sia pure un po’ a fatica e a singhiozzo sta riappropriandosi dei campi e delle colline.
Leggete le sue note molto documentate e gustatevi le immagini che ha scattato.

L’inizio della primavera porta con sé le prime fioriture e i primi risvegli dell’anno. Gli appassionati che si avventurano lungo i sentieri in questo particolare periodo, dal tempo ancora incerto, possono assistere alla rinascita degli ambienti delle nostre colline.

A causa della peste suina e della siccità quest’anno è stato particolarmente complesso riuscire a cogliere i primi segni della primavera, per questo la maggior parte delle foto di questa galleria sono state scattate nel 2021 e fanno riferimento al periodo Febbraio-Maggio.

Nella galleria potete osservare le fioriture di alcune specie protette come il bucaneve (Galanthus nivalis L.) e il dente di cane (Erythronium dens-canis L.), le candide fioriture abbondanti del prugnolo (Prunus spinosa L.) e di Rosa sp. ben diffusi sulle nostre colline, i fiori labiati della limonina comune (Melittis melissophyllum L.) e le grandi infiorescenze dei caprifogli (Lonicera sp.), lo scapo dell’orchide bruciacchiata (Neotinea ustulata (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase) e dell’ofride verde-bruna (Ophrys sphegodes Mill.), i piccoli fiori dell’erica arborea (Erica arborea L.), un tempo molto conosciuta e utilizzata, i fiori dalle intense tinte rosate dell’anemone (Anemone hortensis L.), che trova qui il limite nord del suo areale, e della piccola Rosa gallica L.

Oltre a queste specie, che spaziano dalle invernali-primaverili (bucaneve, dente di cane) alle tardo primaverili (caprifoglio), si possono anche osservare le infiorescenze (amenti) maschili del nocciolo (Corylus avellana L.), essenza autoctona le cui cultivar domestiche sono importanti nella filiera agronomica locale (con buona pace dei soggetti allergici ai suoi pollini), che fiorisce a partire dall’inverno.

Per quanto riguarda la fauna iniziano i primi risvegli e i primi accoppiamenti, tra le foto si possono vedere: un’ovatura (gruppo di uova), schiusa, della saturnia minore (Saturnia (Eudia) pavoniella (Scopoli, 1763)), il corpo robusto e bluastro del coleottero Meloe violaceus (Marsham, 1802), gli splendidi colori dei lepidotteri (farfalle) zerinzia (Zerynthia cassandra (Geyer, 1828)), specie protetta (direttiva Habitat) diffusa in alcune stazioni lungo la Scrivia, e di Glaucopsyche alexis (Poda, 1761), il corpo sottile e adattato a una vita sul pelo dell’acqua dell’idrometra (Hydrometra stagnorum (Linnaeus, 1758)) e le squame del colubro di Riccioli (Coronella girondica (Daudin, 1803)).