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Joseph Ha-Cohen ebreo di Spagna a Voltaggio (prima parte)

Dall’esilio a Novi

Come raccontato in un precedente articolo circa  un anno fa, una delle leggendarie “sette meraviglie” di Voltaggio è rappresentata da l’erbu in t-er pussu ancu e réixe ch-i rivu fin a Mantova (L’albero nel pozzo con le radici che arrivano fino a Mantova.)  Si tratta di una “meraviglia” tanto originale quanto enigmatica a meno di non prestar fede all’interpretazione che di essa diede la prof.ssa Emilia Bagnasco (La parola del passato-2012) secondo la quale il pozzo sarebbe da collocare in quella che, fino all’ampliamento dello Stabilimento Idroterapico, veniva chiamata Piazza Giudea. Quanto alle radici, il loro collegamento con Mantova sarebbe dovuto ai frequenti contatti (soprattutto epistolari) fra la comunità ebraica voltaggina e quella ben più numerosa mantovana.  Ma chi erano dunque e da dove venivano questi figli di Israele di cui troviamo testimonianza nell’Oltregiogo genovese del XVI secolo? È una storia travagliata che parte da lontano.

Ci sono date che restano impresse nella mente di tutti (o quasi) fin dai tempi delle elementari. Se per esempio diciamo 1492, immediatamente immaginiamo un trionfante Cristoforo Colombo proteso con il suo cannocchiale verso l’orizzonte che esulta: “Terra! Terra!”. Qualcuno si compiacerà nel ricordare anche i nomi delle tre “caravelle” (che poi erano solo due perché la Santa Maria era una “nau” di maggiori dimensioni). Qualche altro ancora si supererà rammentando perfino Isabella di Castiglia finanziatrice, assieme al consorte (come si chiamava…? Ah, sì Ferdinando!) dell’impresa del genovese.

Per la coppia di sovrani ispanici, in realtà, quello di Colombo fu solo un fortunato “incidente” in quel percorso che li portò a passare alla Storia con il titolo di Re Cattolici.

Quello stesso 1492, per loro, era iniziato trionfalmente con la resa di Granada, la cacciata dei Mussulmani e il completamento della Reconquista cattolica della Spagna.  Nell’ambito di una unificazione politica l’uniformità religiosa diventava indispensabile e così per combattere gli eretici (compresi i “marrani” ebrei convertitisi per convenienza) venne istituito il Tribunale dell’Inquisizione. La minoranza ebraica dedita principalmente all’artigianato, al commercio ed al prestito di denaro, venne colpita da restrizioni via via sempre più severe: maggiori tassazioni, divieto di consumare i pasti con i cristiani, assalti alle sinagoghe. Si arrivò così, nel marzo 1492, al “decreto dell’Alhambra “(ritirato formalmente solo nel 1968!) in base al quale si stabiliva che, entro l’estate, tutte le persone di religione ebraica che si fossero rifiutate di convertirsi al cristianesimo sarebbero state espulse. Si calcola che gli esiliati furono circa 100 mila.

«[…] Nosotros ordenamos además en este edicto que los Judíos y Judías cualquiera edad que residan en nuestros dominios o territorios que partan con sus hijos e hijas, sirvientes y familiares pequeños o grandes de todas las edades al fin de Julio de este año y que no se atrevan a regresar a nuestras tierras y que no tomen un paso adelante a traspasar de la manera que si algún Judío que no acepte este edicto si acaso es encontrado en estos dominios o regresa será culpado a muerte y confiscación de sus bienes.

«[…] Inoltre ordiniamo in questo editto che ebrei ed ebree di qualsiasi età che risiedono nei nostri domini o territori partano con i loro figli e figlie, domestici e parenti di tutte le età alla fine di luglio di quest’anno e che non osino tornare alle nostre terre e non facciano un passo avanti per sconfinare nel modo che se un ebreo che non accetta questo editto viene trovato in questi domini o vi ritorni, sarà condannato a morte e alla confisca delle sue proprietà.

Les Juifs s’en allérent òu le vent les poussa

Espulsione degli ebrei dalla Spagna, 1492.

Tra coloro che si rifugiarono in Francia, ad Avignone, ci furono anche i giovani Dolca Bonafous  e Yehochoua Ha Cohen dalle nozze dei quali il 20 dicembre 1496 nacque il piccolo Joseph. (moi Joseph , fils de Yehochoua, de la famille des Cohanim chassés d’Espagne , je vins au monde). Quando il piccolo aveva cinque anni, per prevenire possibili problemi con le autorità, la famiglia Ha-Cohen si trasferì a Genova (Il nome della famiglia Ha Cohen compare in un salvacondotto della validità di tre anni concesso dalla “Superba” e conservato presso l’Archivio di Stato). A Genova Joseph si dedicò allo studio delle lingue, della storia, delle lettere e fu introdotto alla medicina. 

Martirio di Simonino da Trento

Vi rimase fino al 1516, quando, in seguito all’editto del doge Ottaviano Fregoso (périsse le nom des méchants), furono costretti a riparare a Novi dove esisteva una comunità ebraica ben inserita. Due anni dopo Joseph sposò Paloma, figlia di un eminente rabbino, e sempre a Novi nacque il suo primo figlio al quale impose lo stesso nome del padre deceduto poco prima. Della sua permanenza a Novi Joseph riferisce un episodio che se da una parte conferma tutti i pregiudizi di cui gli ebrei erano vittime, dall’altro dimostra come ci fossero per fortuna anche illuminati amministratori che non davano credito alle dicerie “… pendant que nous étions à Novi , sur le territoire de Gênes , le fils du portier de la ville se n’alla aux champs … pur cueillir des herbes et tomba dans un fossé plein d’eau sans que personne  s’en aperçut”. Della scomparsa furono subito incolpati gli ebrei (Les Juifs l’ont tué selon loeur habitude) e fu solo grazie all’intervento di un altro Fregoso, questa volta il governatore Pietro, che si evitarono rappresaglie: “Je connais les usages des Juifs et leurs lois, et ils sont bien  éloignés  de faire une semblable chose.” Per la cronaca il poveretto fu ritrovato tre giorni dopo che ancora stringeva in mano il coltello col quale recideva le erbe che era andato a raccogliere. Altrove le cose erano andate ben diversamente. Nel 1475, a Trento, ad esempio il ritrovamento del cadavere di un bambino, il piccolo Simone, aveva causato la persecuzione della locale comunità ebraica considerata solita ad omicidi rituali e perciò ritenuta colpevole. In questo caso la verità storica venne ristabilita solo nel 1965.

(continua)

Tutte le citazioni in francese sono tratte da: Joseph Ha Cohen La Vallée des pleurs 1881 traduzione francese Emek ha-Bakha  a cura di Julien Sée

Altre fonti bibliografiche :

Abraham David – Ha Cohen and his negative attitude toward  R. Meir Katzenellenbogen – 2013
Miriam Mandirola – La presenza ebraica a Voltaggio 1550-1567: Josef Ha Kohen  –  2017
Isidore Loeb – Josef Haccohen Les Chroniqueurs Juifs – 1888
Rossana Urbani – Indizi documentari sulla figura di Joseph Ha Cohen in E andammo dove il vento ci spinse a cura di GN Zazzu 1992
Emilia Angiolina Bagnasco – La Confraternita di Nostra Signora del Gonfalone in Voltaggio 1995
Emilia Angiolina Bagnasco – La parola del passato 2012
Roberto Benso – Voltaggio nella storia dell’Oltregiogo Genovese 2001
Francesco Pappalardo – Isabella  di Castiglia (1451-1504) – 2011
Archivio di Stato di Genova
Jewish Encyclopedia
Encyclopedia.com

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