Libarna

Archeologi americani al lavoro a Libarna

È dal 2016 che ogni estate (salvo la pausa dovuta al Covid) un’equipe di professori e studenti della Boise State University dell’Idaho e dell’Università dello Utah effettuano scavi e ricerche per approfondire la conoscenza di questo importantissimo sito. Questo vuol dire che ogni anno impariamo qualcosa di più su Libarna e, allo stesso tempo, negli ambienti accademici (e forse non solo in quelli) statunitensi si incomincia a parlare di noi. Noi di Chiekete pensiamo che questa iniziativa sia di fondamentale importanza per Serravalle e perciò siamo andati a Libarna per intervistare alcuni membri del team. Il testo che segue e il filmato che sarà a disponibile sono il risultato della nostra attività di “reporter sul campo”.

Il progetto, che si articola su più campagne a cadenza annuale, si chiama LULP (Libarna Urban Landscapes Project) ed è diretto dalla professoressa Katherine Huntley della Boise State University dell’Idaho. Docente di archeologia e storia romana, ha lavorato in molti siti archeologici in Italia, tra cui Pompei. Ha pubblicato lavori sulle famiglie e i bambini romani e su Libarna. Direttore associato è il prof. Alexis Christensen dell’Università dello Utah. Docente di archeologia romana e di lingue classiche, ha lavorato anche in molti siti archeologici in Italia, tra cui il Progetto Valle del Sangro in Abruzzo. Fanno parte del team anche due importanti archeologi britannici, Alexis Mosley e Richard Chadwick, e studenti universitari.

I lavori sono iniziati nel 2016 con un’indagine geofisica e una ricognizione con il drone per conoscere meglio la pianta della città. Queste tecniche hanno permesso di vedere molte parti della città che sono coperte dal terreno fra cui alcune fino ad ora sconosciute. I risultati del georadar e i segni nelle coltivazioni hanno rivelato strade, isolati e persino l’interno di alcuni edifici. Sono emerse anche aree che erano state scavate nel XIX e all’inizio del XX secolo, tra cui le terme e il foro con i suoi due templi.

Alle indagini ricognitive sono seguiti gli scavi, In particolare quest’anno, fra luglio e agosto, studenti e professori hanno effettuato due sondaggi che hanno fornito informazioni interessanti su due periodi molto diversi della storia di Libarna: un periodo di crescita e sviluppo e un altro di cambiamento e contrazione. In un sondaggio sono stati scoperti materiali risalenti al I secolo d.C. fra cui parte della strada, un marciapiede e parte di una casa. Nell’ultima parte del secolo, l’area ha vissuto una fase di ristrutturazione e rinnovamento: un periodo in cui gli aspetti fisici della città stavano cambiando. Dagli scavi in altre zone della città sappiamo che nel I secolo d.C. si costruiva molto. In particolare, in questo periodo furono costruiti l’anfiteatro e il teatro. Gli scavi ci hanno confermato che lo stesso fervore edilizio interessava anche in quest’area destinata ad abitazione.

da sinistra: Alexis Christensen, Katherine Huntley e Melania Cazzulo

Sono venuti alla luce anche piccoli reperti che raccontano dettagli della vita quotidiana: pezzi di ceramica e vetro di vasi, 3 piccole spatole per il trucco o per le medicine, chiodi, tessere di mosaico. E anche, su due tegole, le impronte di un cane e di un gatto di duemila anni fa.

Il secondo scavo ha permesso di scoprire materiali tardo-antichi, probabilmente risalenti al IV-V secolo d.C.: muri le cui pietre erano state depredate e probabilmente riutilizzate per costruire altre strutture. Si tratta di informazioni molto interessanti perché la zona si trova vicino al centro della città, dove ci si aspetterebbe di trovare molte attività anche nella tarda antichità, quando la città stava probabilmente diventando più piccola. Come sempre, ogni nuova scoperta genera nuove domande, e sarebbe interessante capire in quali zone della città si era concentrata la popolazione e cosa è successo a quelle aree della città e a quelle strutture che non erano più in uso.

Il lavoro svolto in questi anni dal team è importante perché ha fornito un contributo allo studio delle condizioni di vita in epoca romana. In particolare, lo studio di Libarna, territorio di confine fra Romani e Galli, può dirci molto sul periodo di espansione del controllo romano e sull’interazione culturale con le popolazioni locali. C’è ancora molto da scoprire e speriamo davvero che il progetto LULP possa continuare anche nei prossimi anni.

Durante l’intervista docenti ed allievi si sono raccomandati di ringraziare a nome loro tutti coloro che hanno reso possibile il successo dell’iniziativa. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paessaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo e il dottore Simone Lerma, che è stato di grande supporto per il lavoro di ricerca. La Direzione del Museo Regionale e la dott.ssa Valentina Barberis per il loro aiuto. Il dr. Alessandro Quercia, che per la prima volta li ha portati a Libarna molti anni fa. L’Associazione Libarna Arteventi e la sua Presidente Iudica Dameri. E Melania Cazzulo che ha fornito a tutti supporto e assistenza. E infine le comunità di Serravalle e Arquata, che hanno dato ospitalità e sostegno ai ricercatori.

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