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All’origine di una parola: lavagna

Pagine e pagine di dizionari e di enciclopedie spiegano quale è il significato della parola “lavagna”. Nella maggior parte dei casi si fa riferimento al nome di quella particolare ardesia che si estrae dai monti della valle Fontanabuona, nel levante genovese. A quella ardesia, così particolare, viene dato il nome del torrente che attraversa la valle. Lavagna, il nome del torrente; lavagna, il nome dell’ardesia. Non diversamente da quanto si fa altrove, dando il nome del luogo dove si produce (il paese di Barolo) ad uno dei vini più apprezzati del mondo. E se poi qualcuno pensa che Barolo sia il nome del vino e Lavagna quello dell’ardesia, pazienza.

Inizio Novecento: Cava di ardesia in Val Fontanabuona (Azienda Mangini)

Ma a questo punto rimane da chiedersi da dove viene il nome “lavagna”. Provo a individuarne una possibile origine.

Ci sono molti modi per dire “sorgente d’acqua”, in genovese; uno di questi modi è: “vivagna”. Ancora; il nome di un torrente del genovesato (nel territorio di Sestri Ponente) è: “Chiaravagna”. Viene spontaneo pensare che, quella che è “viva” in ogni sorgente, ed è (era) “chiara” nel torrente di Sestri, sia l’acqua: e che, quindi, “la vagna” voglia dire: “l’acqua”.

I conti sembrano tornare. Non è un caso che si chiami “Fontanabuona” la valle dove scorre “la vagna”, “l’acqua” per antonomasia; e che alcuni paesi della valle abbiano un nome che all’acqua si richiama esplicitamente: “Acqua di Ognio”; o addirittura “Acqua”, tout court, un paese della valle di Favale. Inoltre, cercando in qualche altro toponimo, sempre nei dintorni di Genova, troviamo l’acqua (la vagna) nascosta in Davagna, Paravagna. E, nel basso Piemonte, i laghi della Lavagnina.

Che tutto derivi dalla parola latina “amnis”, che vuol dire corso d’acqua; con l’aggiunta, dove necessario, di una “v” eufonica ? Accanto a Bis-agno (il cui nome, bis-amnis, rimanda all’unione dei due torrenti, che lo formano a La Presa), troveremmo giustificato il nome La(v)agna.

Non sono, ovviamente, sicuro delle cose che ho detto; mi sembrano solo plausibili. Ma se fossero vere, le conclusioni sarebbero divertenti. Per anni, e anni, e anni, gli alunni di ogni ordine e grado, in Italia, hanno scritto sull’acqua, e dietro l’acqua sono stati mandati quando erano indisciplinati.

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