Decorati al Valore MilitareDizionarioMilitari

BAILO, Giovanni Pietro

Operaio, Sergente del Genio, pluridecorato al Valore Militare.

Giovanni Pietro Bailo (Serravalle Scrivia, 2 marzo 1892 / Arquata Scrivia, 17 marzo 1929).

Giovanni Pietro Bailo nacque in Serravalle Scrivia, il 2 marzo 1892, al Cascinotto Molinari, figlio di Giuseppe Bailo, filatore, e di Virginia Delmoro, casalinga. Terminata la scuola con la classe terza delle Elementari, trovò occupazione come operaio. Il 24 aprile 1912 assolse all’obbligo della visita di Leva. Giudicato abile ed arruolato, soldato del Regio Esercito, venne posto in congedo provvisorio. Il 10 settembre venne chiamato alle Armi. Prima assegnazione, al 4° Reggimento del Genio, Battaglione Pontieri con sede a Piacenza. Il 28 luglio 1914, in Europa deflagra la Prima Guerra Mondiale. Il 1 gennaio 1915 il Geniere serravallese viene trattenuto in servizio militare. L’Italia si mantenne fuori dal conflitto per quasi dieci mesi, per poi entrare in guerra il 24 maggio.

…Durante la prima guerra mondiale il deposito del reggimento mobilita: sei comandi di btg. pontieri, ventitré cp. pontieri; otto cp. lagunari, una cp. guide fluviali, una cp. guardiani e manovratori idraulici, quattro se sezioni da ponte per cavalleria, due cp. per parco d’assedio, tre cp. di milizia territoriale. A fine anno 1918 il reggimento ha ancora in zona di guerra sei btg. e ventisei cp. pontieri nonché le quattro sezioni da ponte…“.

Il 19 novembre, Bailo transita nel 1° Reggimento del Genio, Reparto Autonomo, Compagnia 316°. Il reparto di stanza a Pavia, durante le operazioni belliche fissò il proprio Comando a Mogliano Veneto, nel Trevigiano, presso la storica Villa Michieli Bevilacqua. Il 1 gennaio 1916, egli riceve i gradi da Caporale. Il 28 aprile diviene Caporale Maggiore, per merito di guerra. Il 31 dicembre viene promosso a Sergente e l’8 gennaio 1918, Sergente Maggiore.

Nel corso del conflitto mondiale, Giovanni Pietro Bailo si distinse per ardimento, guadagnandosi due Medaglie di Bronzo al Valore Militare. Il primo riconoscimento gli venne concesso per un’azione militare compiuta il 5 agosto 1915, in combattimento, nella zona di Bosco Cappuccio, in San Martino del Carso, Sagrado (GO). Questa la motivazione:

“…Sotto un nutrito fuoco nemico, noncurante del pericolo e con grande calma, si portava presso una trincea avversaria, riuscendo, con preciso lancio di bombe a mano, a mettere in fuga alcuni nemici e rendendo possibile ad una pattuglia di catturare alcuni prigionieri…”.

Gli eventi si svolsero nel corso delle operazioni, iniziate il 18 luglio e concluse il 3 agosto 1915, note come la 2° “Battaglia dell’Isonzo”, detta anche la “Battaglia di San Michele”. Secondo scontro della lunga serie di battaglie che videro fronteggiarsi aspramente le truppe italiane e quelle austro-ungariche lungo il corso del fiume Isonzo, sulla frontiera tra Italia ed Austria, iniziate il 22 giugno 1915 con la 1° “battaglia” e terminate il 7 novembre 1917 con la 12° “battaglia” ovvero la disfatta di Caporetto.

La 2° Battaglia dell’Isonzo viene così ricostruita dal sito www.esercitodifesa.it:

…Il 18 luglio gli uomini della 3° Armata italiana attaccarono nuovamente le linee austriache nelle località Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare che in parte furono conquistati. Alcuni successi furono raggiunti anche sul fronte del Monte Sei Busi. Lo scontro più cruento si svolse sul Monte San Michele. Il 20 luglio alle ore 17,30 il monte fu occupato dagli italiani per essere, poi, riconquistato dagli austriaci il giorno seguente. Il 26 luglio gli eventi si ripeterono: la fanteria italiana occupò le postazioni austriache e in poco tempo questi ultimi le riconquistarono. Sul fronte della 2° Armata si ebbero alcuni anche se non rilevanti progressi. Gli italiani riuscirono a conquistare il Monte Rosso e il Monte Nero. La battaglia fu sospesa infatti il 3 agosto, dato che le munizioni per l’artiglieria cominciavano a scarseggiare, e durante i due mesi e mezzo di stallo, gli italiani riuscirono a trasferire gran parte delle artiglierie disponibili lungo il fronte dell’Isonzo. In conclusione le truppe italiane, al termine della battaglia, conquistarono il poggio di q. 170, sotto il monte San Michele, il margine occidentale della conca di Doberdò e le pendici del Monte Sei Busi. Anche in questa battaglia le perdite italiane furono ingenti: 6.287 caduti, 30.682 feriti, 4.896 dispersi…”.

Il geniere serravallese venne nuovamente decorato al valore militare per i fatti avvenuti nel quadrante di Monfalcone (GO), il 14 giugno 1916, con questa motivazione:

“…Caposquadra lanciafiamme, non potendo impiegare l’apparecchio, con violento getto di bombe a mano, riuscì a ricacciare per parecchi metri un nucleo di nemici, dal camminamento che essi occupavano, poi con le loro stesse bombe, respinse ogni tentativo di riguadagnare terreno e detta agio alla fanteria di avanzare dall’altra estremità  e far prigionieri nemici…”.

Alla data fatidica del 4 novembre 1918, fine delle ostilità, il sergente serravallese si trova in zona d’Armistizio, sul fronte italiano, da cui farà rientro solo il 3 settembre 1919, per il congedo, in Casale Monferrato, presso il 2° Reggimento Genio. Svestita la divisa, tornerà alla vita civile.

Giovanni Bailo morì ad Arquata Scrivia, il 17 marzo 1929, a soli 37 anni.


Fonti e immagini:

Archivio Storico del Comune di Serravalle Scrivia

Archivio di Stato di Alessandria, Foglio Matricolare, nr. 28777, anno 1892, Distretto Militare di Voghera

https://www.storiaememoriadibologna.it/archivio/organizzazioni/arma-del-genio

http://www.istitutodelnastroazzurro.org/2022/05/12/2-reggimento-genio-pontieri/

http://www.marieni-saredo.it/6.3.1%20AZIONI.htm

https://ilnuovoterraglio.it/mogliano-veneto-nella-grande-guerra-pt-1

https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/5d95c755063c7dba3c0f06b1

www.esercitodifesa.it

https://www.facebook.com/groups/744796475585617

https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=183875

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