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È Buzardèin ‘d seravale 1996

La tradizione dei calendari e degli almanacchi rurali e “sapienziali”, ricchi di consigli, prontuari delle fasi lunari e delle scadenze agricole, proverbi, modi di dire, storie più o meno fantastiche, ricorrenze delle fiere delle sagre e dei mercati giornalieri, è assai radicata in tutta Italia (il più noto nell’Italia nord Occidentale, l’Almanacco di Chiaravalle, fondato a Pavia e a Tortona, risale alla metà del Settecento).
Gli almanacchi, stampati in formato tascabile, ebbero una larga popolarità e diffusione sino agli anni Sessanta del Novecento, al punto da essere considerati uno dei generi di letteratura popolare più letti e apprezzati.
In Liguria l’almanacco rurale più diffuso, stampato ancora oggi, è noto come “Il bugiardino” ed ha una storia ancora più antica, essendo ” l’erede di una lunga tradizione che risale al 1473 quando, per la prima volta in Europa, proprio a Genova è stato pubblicato il primo lunario, intitolato “La Raxone della Pascha”. Nello stesso tempo conservatore e innovatore, popolare e raffinato, il Bugiardino è un libricino buono per tutti i palati” (https://www.liguriafood.it/2017/11/17/bugiardino-tradizione-contadina-della-liguria/)

Si ricollega a questa lunga storia l’iniziativa intrapresa nel 1996 dalla Associazione Turistica Pro Loco, dalla Croce Rossa Sottocomitato di Serravalle Scrivia e dall’Associazione Commercianti e Artigiani nel dare alle stampe un calendario serravallese ispirato nel nome al suo antenato ligure: È buzardèin d Seravale 1996 .
In realtà non si tratta di un almanacco, ma di un calendario da muro di dimensioni 30×40 composto da una copertina e da dodici fogli mensili: Il legame con la tradizione dei lunari e degli almanacchi è dato dagli apparati posti a corredo, alla cui redazione vengono chiamati alcuni dei più noti cultori e conservatori della memoria, della lingua e della storia serravallese.

Ogni foglio mensile comprende immagini d’epoca, disegni originali e alcuni “modi di dire” cui si accompagnano, a seconda dei mesi, testi di carattere storico dedicati alle vie e ai quartieri di Serravalle, poesie in dialetto, storielle divertenti.
Le immagini sono tratte dalla vastissima collezione di cartoline e documenti di Mauro Persano; i disegni sono di Gigino Ferrari, storico animatore di compagnie teatrali amatoriali e di molte iniziative di volontariato; le storielle serravallesi sono state raccolte e riproposte da Angelo Pallavicini, noto come Ninein, per oltre trent’anni direttore del Corpo Musicale “Pippo Bagnasco”; le poesie dialettali sono di Gianni Bobbio, autore di decine e decine di liriche e cultore del dialetto; i testi storici e documentari sono di Roberto Allegri, Nene, avvocato con la passione, tra le sue molte, della storia serravallese e del dialetto cui ha dedicato molte sue opere di saggistica.
Al Buzardèin hanno collaborano anche gli alunni della Seconda Media, tempo prolungato, .A.S. 1992-1993, dell’Istituto Scolastico “Martiri della Benedicta”