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Casella Renzo

(Serravalle Scrivia, 14 aprile 1944 – 23 agosto 2011)

Renzo Casella è nato a Serravalle Scrivia, poco prima della fine della Seconda guerra mondiale, da una famiglia di commercianti di materiale elettrico del paese, ultimo di quattro figli (Maria Teresa, Angelo, Carla e Renzo).

Fin da bambino trascorre le sue giornate in bottega con la madre Maria, una donna energica e forte. Renzo si diletta a smontare e rimontare piccoli elettrodomestici, e ogni giorno si appassiona sempre più alle apparecchiature elettriche, tanto che sua madre, compreso subito il suo potenziale, lo iscrive alla scuola Radio Elettra. Accompagna spesso anche il padre Pietro, dai clienti, osservandolo mentre lavorava e cercando di apprendere il più possibile di quel mestiere che evidentemente lo affascina.

Nel 1960, il padre muore e Renzo, a soli 16 anni, si rimbocca le maniche, aiutando la madre a portare avanti l’azienda di famiglia, che all’epoca si chiamava “Pietro Casella ed eredi “

Era solo un ragazzino, ma determinato e pieno di idee, con tanta voglia di lavorare e migliorarsi; e grazie alle sue capacità, presto acquista la fama di abile elettricista non solo a Serravalle ma in tutta la zona del novese. Affrontando notevoli difficoltà, riesce non solo a portate avanti il lavoro di suo padre ma anche ad ampliare la sua clientela; inizia così a lavorare per molte fabbriche della zona, anche per quelle più importanti, come manutentore di impianti elettrici industriali.

Uno degli eventi più importanti della sua vita è stato comunque l’incontro con Pierangela, una giovane ragazza, che lavorava come impiegata nel negozio di famiglia, accanto alla signora Maria.

Renzo Casella e la moglie, Pierangela Barisone

I due giovani s’innamorano e nel 1967 Renzo sposa Pierangela Barisone, che diventa non solo sua moglie ma anche una valida collaboratrice e, successivamente, socia nel lavoro.

Piera è tanto consapevole del duro lavoro del marito, dei suoi sacrifici e delle lunghe ore fuori casa, trascorse negli stabilimenti, che non solo non se ne lamenta, ma anzi lo incoraggia, restandogli sempre accanto.

Dalla loro unione nascono nel 1969 Pietro e nel 1974 Elisa.

Nel 1973, ala morte della madre, Renzo e Piera assumono in pieno la conduzione dell’azienda di famiglia, mutandone il nome in “Renzo Casella & C. snc”.

Con il tempo, il piccolo negozio in via Berthoud, 142 si ingrandisce, trasferendosi in via Giovanni XXIII 18. Renzo continua il suo lavoro di elettricista e manutentore e Piera si dedica alla vendita in negozio e alla contabilità.

Gli anni trascorrono e l’azienda cresce; i dipendenti aumentano. Ma la cosa straordinaria è che ogni dipendente si sente parte di una famiglia, perché Renzo sa farsi voler bene: è un uomo giusto e corretto, ama il suo lavoro e sa trasmettere la sua passione agli altri.

Al mattino prima di iniziare la lunga giornata lavorativa, trovava sempre il tempo di scambiare una parola con ogni suo dipendente; a volte si rideva e si scherzava, altre volte ti guardava negli occhi e comprendeva se c’era qualche problema e quasi timidamente cercava a suo modo di aiutarti. Non si è mai tirato indietro è sempre stato in prima linea, com’era e come deve essere un grande capo.

Nell’azienda entrano a lavorare anche i figli e successivamente suo genero Olinto. Elisa aveva iniziato come impiegata, per poi gestire a partire dal 2004 fino ad oggi il negozio in via Berthoud, 174, mentre  Pietro aveva iniziato, come suo padre prima di lui, la sua gavetta da elettricista, fino a gestire, dopo la morte del padre, l’attuale ditta.

Renzo ha sempre amato il suo lavoro e lo ha sempre fatto divertendosi: quello che consigliava era “fai ciò che ti piace, al meglio delle tue possibilità, sempre onestamente e senza scendere a compromessi”. Quando rientrava a casa la sera, lasciava i problemi del lavoro fuori dalla porta dedicandosi alla famiglia.

Negli ultimi tre anni della sua vita, ha dovuto convivere con un tumore, ma non si è mai lasciato travolgere dalla malattia. Affrontata e superata una pesante operazione, dopo un breve periodo di riposo, eccolo di nuovo lì, puntuale come sempre al mattino ad aprire la saracinesca del negozio ed iniziare il suo amato lavoro.

Tutti lo ammiravano per il suo modo di combattere anche questa dura battaglia: si recava in negozio, spiegava ai ragazzi il lavoro e poi andava in ospedale ad affrontare la radioterapia. Non ha mai fatto pesare a nessuno dei suoi cari il suo dolore: anche quando non aveva più la forza di alzarsi dal letto, continuava a fare progetti di lavoro e ad incoraggiare i figli.

Renzo si è spento all’età di 67 anni, lasciando un vuoto incolmabile non solo nella sua famiglia ma anche in azienda, tra i suoi collaboratori. Era e resterà sempre nei cuori di chi l’ha conosciuto, un grande uomo.

A distanza di nove anni dalla sua scomparsa molte persone, che l’hanno conosciuto, amici, clienti e rappresentanti lo ricordano con affetto come un uomo di grandissime capacità professionali, integrità morale, cordialità e rispetto nei rapporti.

(il testo è a cura dei familiari di Renzo)


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