EnciclopediaFioriSpazio scuola

Le fioriture precoci

Dalla metà alla fine di febbraio

Siamo a metà febbraio, il tempo è grigio e umido, ma, se apriamo bene gli occhi ci possiamo render conto che intorno a noi qualcosa si sta muovendo, sono piccoli segnali ma importantissimi, che preludono alla bella stagione. Le giornate si allungano, il freddo è meno intenso e qualche ora di sole ci porta nel cuore una nuova speranza. “ c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico.  Io vivo altrove e sento che sono nate intorno le viole” … Noi non viviamo altrove. Siamo qui: le viole sono nate, e allora andiamo a vedere di persona che cosa sta succedendo. Vi propongo un appuntamento a cadenza quindicinale per scoprire di più.

Dalla metà di febbraio in poi possiamo cominciare a esplorare i tanti segnali che la bella stagione ci trasmette e a vedere le prime timide fioriture delle specie più precoci. Già alla fine di gennaio abbiamo potuto ammirare nei giardini privati arbusti di Calicantus e Hamamelis con le loro profumate fioriture,

ma si tratta di specie coltivate della nostra flora e non endemiche (i botanici dicono così delle specie che sono spontanee nel territorio). Quindi non sono nell’erbario!
Vediamo invece che cosa ci propone la natura e in che cosa possiamo imbatterci facendo una passeggiata nella nostra campagna.

Primo tra tutti, sulle ripe ombrose e al margine dei boschi l’elleboro; due le specie comuni da noi: il viridis (verde) e il phoetidus (puzzolente), figli minori del più nobile, bianco, Helleborus niger (non è un errore! Il fiore è bianco ma il nome significa nero), che nelle nostre zone non è spontaneo.

Poi, se camminiamo in un prato soleggiato, potremmo imbatterci in una colonia di crochi bianchi con splendide striature viola. Praticamente invisibili se la giornata è nuvolosa, ma mozzafiato al sole, come una nevicata di piccoli fiori variegati. Nei fossi umidi potremmo imbatterci in gialle fioriture di Tussilago farfara, pianta della famiglia delle composite un tempo comunissima e ora molto più rara; poi, in boschi e prati ombrosi, la Primula acaule, col suo tenue e delicatissimo giallo che fa pensare a minuscoli pezzi di seta sgualcita disseminata al suolo.

E infine la violetta, Viola odorata, dal profumo intenso e dolcissimo, vera regina delle precoci. Spesso se ne incontrano intere colonie di esemplari albini (fiori bianchi), o, più raramente esemplari variegati nel colore. Raro dalle nostre parti il bucaneve, Galanthus nivalis, e ancor più raro il campanellino, Leucojum vernum, se ne trovano in giro piccole aree circoscritte che fanno pensare a una “fuga” da qualche giardino.

Se poi dal suolo alziamo lo sguardo ai cespugli ecco il precocissimo prugnolo dalle lunghe e micidiali spine, che si ammanta di una candida nevicata, quando ancora è tutto grigio e brullo.

Prunus spinosa (Prugnolo)

Per adesso mi fermo qua. La prossima volta andremo alla scoperta di specie un po’ più tardive ma ancora nell’ambito delle precoci. Con le foto qui sopra dovreste riuscire a riconoscere i fiori, che sicuramente già vi sono noti. E quando li avete riconosciuti potete anche cercarli sull’erbario (http://erbario.almagioni.com/) per vedere le loro caratteristiche (a che famiglia appartengono, come sono le foglie, ecc.)

Alla prossima e buone passeggiate a tutti!