Antifascisti e partigianiBenedicta fucilati e deportatiDizionario

COSSO, Paolo

Paolo Cosso (di Emilio Cosso e Gerolama Bailo / Serravalle Scrivia, 1 febbraio 1925 / Parodi Ligure, Loc. Benedicta, 7 aprile 1944).

Apprendista Meccanico, Soldato del Regio Esercito, Partigiano caduto durante il rastrellamento della Benedicta.

Paolo Cosso, figlio di Emilio Cosso, muratore e di Gerolama Bailo, casalinga, fruttivendola, nacque a Serravalle Scrivia, il 1 febbraio 1925. Celibe. Terminati gli studi con la 1° classe dell’Avviamento, imparò il mestiere di meccanico. Come d’uso comune nella Serravalle dell’epoca, gli venne assegnato il soprannome di “Lino”. Il 15 aprile 1943 assolse all’obbligo della visita di leva, giudicato abile ed arruolato, soldato del Regio Esercito, venne lasciato in congedo provvisorio, a disposizione del Distretto Militare di Tortona. In seguito al collasso amministrativo e militare dell’organizzazione dello Stato Fascista, determinato dalle conseguenze della proclamazione dell’Armistizio con gli Alleati dell’8 settembre ’43, il giovane serravallese non venne chiamato alle Armi. Forse la guerra era finita – come molti speravano – o piuttosto, come ben presto annunciò agli Italiani il radiomessaggio del nuovo Capo del Governo, il Maresciallo Pietro Badoglio, la guerra sarebbe continuata… E così fu, portando con se nuovi drammi, violenze, lutti. Fu l’occupazione tedesca, fu la nascita di un nuovo Fascismo Repubblicano.

Determinato a non aderire all’esercito Repubblicano o alle milizie fasciste, maturò la scelta partigiana. In seguito alla promulgazione, il 18 febbraio 1944, del “Bando Graziani” che prevede la pena di morte per coloro che non rispondono alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana – lo stato fantoccio nelle mani dei nazisti, sorto dalle ceneri del Regime fascista, tra le rovine di una nazione divisa ed occupata da un esercito straniero – per tutti i ragazzi delle classi 1923, 1924 e 1925 non è più possibile restare nascosti tra mura amiche, il pericolo di essere arrestati ed immediatamente fucilati è enorme, il rischio di ritorsione per i famigliari concreto.

Chiede consiglio a poche persone fidate. Ne discute con gli amici, renitenti come lui: come comportarsi? Insieme decidono di non rispondere al bando e di raggiungere le bande partigiane in fase di costituzione sul vicino Appennino. Come per molti giovani nati e vissuti nel Ventennio, la scelta di aderire alla Resistenza non è frutto di una precisa coscienza politica (che per quasi tutti si forma proprio nei mesi dell’esperienza partigiana) ma piuttosto del rifiuto della guerra, mitizzata dal fascismo, di cui la realtà quotidiana aveva svelato l’orrore. I luoghi in cui la scelta resistenziale pone le proprie radici sono la famiglia e soprattutto la comunità locale. Paolo era stato iscritto alla Gioventù Italiana del Littorio, organizzazione giovanile del Partito Nazionale Fascista, voluta dal Duce con finalità di formazione politica, preparazione sportiva, istruzione militare, sostegno assistenziale e ricreativo, dei giovani e delle giovani dai 6 ai 21 anni di età. Inoltre l’Autorità non aveva registrato la sua familiarità con idee politiche contrarie al Governo Nazionale. A Serravalle una ventina di ragazzi renitenti decide di partire insieme per raggiungere le bande partigiane che andavano faticosamente organizzandosi nella zona del Monte Tobbio (nella foto in alto, tratta dal sito www.isral.it, un gruppo di partigiani di Serravalle in marcia invernale). Là, intorno ad alcuni militari saliti in montagna dopo l’8 settembre, si aggregarono due formazioni di “ribelli”, scarsamente organizzate, sommariamente addestrate, poco e male armate: la Brigata Autonoma “Alessandria”, che raccolse soprattutto giovani provenienti dal Novese, dalle valli Lemme e Scrivia; la 3° Brigata Garibaldi “Liguria”, riferimento per quelli dell’Ovadese, della valle Stura, della val d’Orba e del Genovesato. Paolo Cosso (nell’immagine di lato, tratta dall’Archivio Storico del Comune di Serravalle Scrivia) venne inquadrato nella “Alessandria”, come altri ragazzi di Serravalle. Data di presentazione al reparto 7 marzo 1944.

Il passaggio dalla condizione di “renitenti” a quella di “partigiani” di questi ragazzi deve ancora compiersi quando, nei giorni della Pasqua 1944, vengono sorpresi da un massiccio rastrellamento nazifascista, che ebbe inizio nella notte fra il 5 e il 6 aprile 1944, sviluppatosi in tutta l’Italia nord occidentale e che nell’appennino ligure-alessandrino ha come obiettivo proprio la zona della Benedicta, all’epoca località del territorio del Comune di Parodi Ligure. Alcuni partigiani riescono a filtrare tra le maglie del rastrellamento ed a salvarsi la vita, altri cadono in combattimento, in centinaia vengono fatti prigionieri. Centocinquantasette sono fucilati immediatamente nei dintorni della Benedicta oppure in località limitrofe – Masone, Voltaggio, Isoverde, Passo Mezzano, Passo del Turchino – anche nei giorni successivi al rastrellamento. Altre centinaia di partigiani vengono avviati alla deportazione nei lager nazisti. Il tributo di sangue pagato dai serravallesi fu drammatico: 19 ragazzi morti, tutti tra i 19 e i 24 anni, uccisi o deceduti in campo di concentramento. Paolo Cosso, catturato dai nazifascisti, venne fucilato alla Benedicta il 7 aprile 1944. Agli atti dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Serravalle, risulta deceduto, come si precisa nell’atto di morte, alle ore 15:30.

Il 2 giugno 2007, l’Amministrazione Comunale di Serravalle Scrivia ha intitolato lo spazio pubblico che circonda la storica Villa Caffarena, sede della biblioteca civica, ai giovani serravallesi caduti nel corso del rastrellamento e nei campi di concentramento, denominandolo Parco “Ragazzi della Benedicta”. Ad ognuno di loro è stato dedicato, con targa per la memoria, uno degli alberi del giardino pubblico.


Fonti:

Archivio Storico del Comune di Serravalle Scrivia

Archivio di Stato, Foglio Matricolare e Caratteristico, nr. 21034, Distretto Militare di Alessandria

Banca dati del Partigianato Ligure – Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea “R. Ricci”

Banca dati Partigianato Piemontese Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “G. Agosti”

www.anpiserravallescrivia.it

www.benedicta.org

www.partigianiditalia.beniculturali.it

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