Centro storicoEnciclopediaenciclopedia-approfondimentiMonumenti, Lapidi, Sacrari

Il “trasloco” del Re. Ovvero la sorte del monumento a Re Vittorio Emanuele II di Porta Milano

Nell’osservare le svariate cartoline d’epoca, raffiguranti suggestivi scorci di vie e piazze della Serravalle del passato, missive che nel corso del Novecento viaggiarono recando a destinatari vicini e lontani, su e giù per l’Italia, gli scambi epistolari più disparati – da brevi racconti di vita vissuta, a messaggi di auguri per le Festività, al ricordo di una villeggiatura estiva lungo le rive della Scrivia – si può notare che una delle immagini più ricorrenti di questi biglietti postali, è quella zona del paese in passato nota come Porta Milano, divenuta chiaramente identificabile dall’omonima piazza su cui faceva bella mostra di se il monumento a Vittorio Emanuele II. Una delle immagini che potremmo definire “iconiche” di Serravalle, ma che lo sviluppo urbanistico del concentrico urbano, nel suo fluire verso la modernità ha oramai cancellato quasi completamente. Un dagherrotipo ricorrente (…facendo ricorso ad un termine ormai desueto utilizzato in un tempo oramai lontano per indicare l’immagine fotografica…) che tuttavia nasconde una piccola storia: il travagliato destino del monumento dedicato dai serravallesi al Padre del Regno.

Nel corso del Consiglio Comunale del 5 maggio 1904 si discusse del trasferimento del monumento eretto nei pressi della Stazione Ferroviaria – in Piazza Milano / Porta Milano – alla memoria del Re Vittorio Emanuele II, l’ultimo Re di Sardegna ed il primo Re d’Italia, proclamato Sovrano del nuovo Regno Sabaudo, a Torino, il 17 marzo 1861, il “padre della Patria”, morto a Roma nel 1878. L’opera scultorea, costruita con l’impegno ed il coinvolgimento di un apposito Comitato Civico locale, era stata inaugurata il 29 settembre 1893, con pubblici festeggiamenti, contestualmente agli eventi in programma per il trentesimo anniversario della Società Operaia Serravallese.

Nel volgere di pochi anni, nel 1904 appunto, l’Assemblea Cittadina, su istanza del Consigliere Comunale, Ezio Rapallo, ne dispose lo spostamento in altra seppure sempre consona sede. A motivazione della proposta, accettata dalla Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco Lorenzo Giacoboni, ragioni di estetica ed in particolare la considerazione che il sedime su cui sorgeva il monumento Reale sarebbe stato destinata ad uso pubblico, verosimilmente per il progetto di allargamento e di riordino dell’area di Piazza della Stazione. Pertanto, l’ovale marmoreo, posto a fregio del manufatto da rimuoversi, pregevole opera rappresentante l’effigie del “Re Galantuomo” – così come la storia Patria lo ricorda ancora oggi – venne all’epoca collocato nella sala del Consiglio Comunale, a Palazzo Municipale.

Ad alimentare la polemica contribuì anche la stampa locale. Così infatti si legge in un soprendentemente caustico corsivo pubblicato dal periodico “ Il Messaggero di Novi” il 12 maggio 1904: “…Il Consiglio Comunale di Serravalle che da pochi anni aveva inaugurato una specie di monumento a V. E. II, e che faceva a pugni coll’arte e coll’estetica, ne ha deliberato molto saggiamente l’abbattimento, autorizzando la Giunta a venderne il marmo… Noi non possiamo fare a meno che di congratularci cogli Amministratori di quel Comune, i quali hanno avuto tanto buon senso da togliere alla vista del pubblico un vero sconcio artistico…”.

Il 23 giugno 1904, la Giunta Comunale, guidata dal Sindaco Lorenzo Giacoboni, dispose per la demolizione del monumento, precisando che il medaglione scultoreo del Sovrano e le quattro colonnette marmoree con catena che delimitavano l’area, venissero conservate e rimanessero di proprietà comunale, dando mandato di abbellire il cameo con una cornice in marmo di Carrara di nuova realizzazione. Attualmente la storica effigie di Vittorio Emanuele II, giunta sino ai giorni nostri, si può ammirare in fregio allo scalone principale del Municipio, all’altezza del piano primo, alla cui parete è stato applicato in tempi più recenti.


Immagine in evidenza tratta da: www.museotorino.it


Immagini in galleria:

1. Cartolina d’epoca: Porta Milano, anno 1900/1903 (Claudio Ciarlo, Saluti dal Novecento, Rotary Club Gavi – Libarna, Mauro Traverso Editore, Gavi, 2003)

2. Cartolina d’epoca: Via Umberto I da Porta Milano, anno 1899/1900 (Claudio Ciarlo, Saluti dal Novecento, Rotary Club Gavi – Libarna, Mauro Traverso Editore, Gavi, 2003)

3. Cartolina d’epoca: Piazza Littorio e Viale Duca d’Aosta, anno 1949 (Claudio Ciarlo, La Luminosa e altre storie : dedicato a Serravalle, Comune di Serravalle Scrivia Editore, 1998)

Torna alla HOME