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Gli alieni sono fra noi

Le specie aliene invasive sono animali o piante che sono stati trasportati dagli umani in modo volontario o involontario in luoghi dove non erano naturalmente presenti, e che una volta arrivati vi si insediano con successo, a discapito degli ecosistemi locali. Le specie aliene (o esotiche) invasive sono una delle principali cause di perdita della biodiversità, insieme alla distruzione di habitat, ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. 

Scoiattolo grigio

Tra queste specie figura un piccolo roditore dall’aria simpatica, lo Scoiattolo grigio, un animale originario del nord America, dove è diffuso dal Canada al Golfo del Messico. Ha un manto grigiastro, con macchie fulve sul muso e sul dorso. La coda folta ha delle bande chiare sui bordi. Pesa tra i 5 e i 600 grammi, il doppio dello Scoiattolo rosso europeo, specie autoctona dell’Europa, caratterizzata da un manto rossiccio (ma che può in realtà variare e essere anche marrone scuro/nero) e da due ciuffetti di pelo all’apice dei padiglioni auricolari.

Lo scoiattolo grigio causa l’estinzione dello scoiattolo rosso, perché compete con lui. Ovvero, entrambi sfruttano le stesse risorse alimentari, ma lo scoiattolo grigio è più grande, adattabile e abituato a vivere ad alte densità rispetto al piccolo scoiattolo rosso.

Presente  per immissioni in provincia di Torino dal 1948 lo scoiattolo grigio è da alcuni anni in espansione lungo l’asta fluviale del Po, con segnalazioni ripetute dalla collina di Torino fino a valle di Valenza.
Contestualmente all’arrivo dello scoiattolo grigio, è scomparso lo scoiattolo rosso.

Fra le specie esotiche entrate in natura dalle nostre  parti, di rilievo è la presenza della Nutria.
È un roditore di grandi dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 43 e 63,5 cm, un peso tra 5 e 10 kg, talvolta fino a 17 kg. I maschi sono solitamente più grandi delle femmine. 

Un tempo importata per la produzione delle pellicce in seguito a fughe dagli allevamenti oggi distrugge raccolti e argini. Sono milioni oggi le nutrie, diffuse in 85 province italiane . In passato specie protetta, dal 2014 la nutria è nella lista di quelle nocive e andrebbe abbattuta. Esistono un piani di contenimento, estesi fino al 2026. «In Piemonte la nutria è una piaga – spiega Coldiretti – specie nelle risaie dove distrugge gli argini e mangia il riso. Ma infesta anche i campi di grano». Colpite le zone del Vercellese, Alessandrino ma anche la provincia di Torino, e il Chivassese. È inserita nell’elenco delle  100 specie invasive più dannose al mondo.
Volete vedere le nutrie? Basta fare una passeggiata presso i campi da golf della Bollina nelle colline del nostro paese e ne individuerete facilmente qualcuna!

Nelle acque interne regionali sono state accertate o segnalate 22 specie animali alloctone ossia specie di pesci che sono state a vario titolo importate e immesse nel reticolo idrografico piemontese. Diverse di esse hanno impatto notevole  sulle popolazioni autoctone invadendone gli habitat e sottraendo risorse nutritive. Particolarmente nocivo per le dimensioni che può raggiungere e la adattabilità agli ambienti fluviali è il  Siluro  vero e proprio “aspirapolvere” in grado di ingerire dalle uova di pesce a un piccione intero in un solo boccone. Fortunatamente nella Scrivia serravallese non sono presenti e speriamo continui così! 

In compenso nella Scrivia è presente la testuggine palustre americana : avete presente quelle tartarughine che si vincono in premio alle fiere? In cattività le si nutre con minuscoli pezzi di carne, ma spesso quando sono cresciute di dimensioni si decide di disfarsene. Se finiscono nel corso d’acqua continuano a mangiare arrivando  a proporzioni importanti e gli inverni tiepidi di questi anni non le uccidono. Non avendo nemici naturali campano a lungo e interferiscono con le normali catene nutritive del fiume, altro che i marziani!

Aldo Orlando

Marito di Nicoletta, insegnante di Educazione Fisica in pensione, pescatore da tutta la vita, amo l-aria aperta, i fiori, gli animali.

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