Antifascisti e partigianiDizionarioTribunale speciale. Reclusi, Ammoniti, Segnalati

NOLI, Giuseppe

Giuseppe Noli (Serravalle Scrivia, 9 marzo 1905 / Stazzano, 13 giugno 1969).

Falegname, artigiano, comunista, ammonito, iscritto nel Casellario politico centrale del Ministero dell’interno dal 1931 al 1942.

Tra gli antifascisti serravallesi che parteciparono, con Mario Roberto Berthoud e Giuseppe Bagnasco, all’organizzazione clandestina del Partito comunista alessandrino, vi fu Giuseppe Noli, nato a Serravalle Scrivia, il 9 marzo 1905, figlio di Agostino Noli, fornaciaio e di Antonietta Cavanna, casalinga. Nel 1928 si trasferì a Stazzano (AL). Fu operaio ed artigiano, falegname. Scorrendo le note biografiche allegate al suo fascicolo personale del Casellario politico centrale, redatte in data 6 giugno 1931, Noli viene descritto come di “regolare condotta morale” ed incensurato: «…In linea politica non aveva mai dato luogo a sospetti di sorta e mai lo si era notato in compagnia di sovversivi. Il contegno riservato che manteneva serviva però a mascherare i suoi sentimenti avversi al Regime e l’attività che egli andava spiegando. Con la recente scoperta dell’organizzazione segreta del Partito comunista in questa provincia, è stato infatti accertato che dal movimento egli era compartecipe.

Dalle indagini esperite è risultato che quando gli organi della federazione comunista adulti e giovanile si trasferirono da Alessandria in Asti, i loro capi iniziarono una intensa azione di propaganda per un maggior sviluppo dell’organizzazione e per iniziare i collegamenti con i compagni residenti nei diversi comuni… L’organizzazione giovanile ebbe il suo fiduciario di zona in Serravalle Scrivia nella persona del comunista Mario Berthoud, detto “Roberto”, e a suo mezzo i dirigenti delle due federazioni, in data 8 febbraio c.a. tennero una riunione segreta a Serravalle per concretare l’azione da svolgere a Serravalle stessa e nei comuni vicini. A questa riunione partecipò anche il Noli… però non essendo stato ritenuto uno dei maggiori responsabili della ricostituzione segreta del partito comunista in provincia, in omaggio a superiori disposizioni non è stato denunciato al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Tuttavia venne proposto per un provvedimento di polizia e questa Commissione provinciale per l’assegnazione al confino e l’ammonizione, in data 26 maggio u.s., ha emesso in sui confronto, ordinanza di sottoposizione ai vincoli del monito quale elemento ritenuto pericoloso per l’ordine Nazionale dello Stato…». In una nota del 28 aprile 1931, redatta dalla prefettura di Alessandria, indirizzata al Ministero dell’interno, viene meglio precisato quale fu il ruolo di Noli in seno alla compagine comunista provinciale concludendo: «…Essendo pur tuttavia necessaria in suo confronto una misura di polizia dovendosi il Noli ritenere elemento da vigilare con rigore, propongo a codesto On. Ministero che venga autorizzata la convocazione della Commissione provinciale per l’adozione del provvedimento dell’ammonizione…». Il 9 maggio 1931, nella risposta del Ministero dell’interno, si convenne sull’opportunità di dar corso alla richiesta di ammonizione di Noli.

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