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“Alla scoperta di Serravalle Scrivia” – Un’esperienza didattica e un opuscolo – 1964-1965

Ano scolastico 1963 – 1964. Classe III Elementare… Maschile. Visita al Municipio.
Al centro il Sindaco, Umberto Piccabellotti, a destra, Franco Bellatorre

Oggi la chiameremmo unità didattica, oppure esperienza di laboratorio, o magari unità didattica frutto di un laboratorio. Insomma, gireremmo  intorno a questi concetti e andremmo sul sicuro, certi di essere capiti e di esprimerci con una  certa precisione terminologica.

Allora, era il 1965, il direttore didattico parlava di “bel lavoro” di “gioia e di gusto di imparare” , di “sprone ad amare sempre più la [nostra] terra” e lodava i “bravi alunni”.
Il prefatore di “raccolta” di “opuscolo”, di “fatiche dei piccoli collaboratori”, di “materiale genuino e intatto”. Poi andava un poco più in là e azzardava:  “esperimento” e “documento pedagogico” .
Insomma, nessuno dei due aveva idea di come definirla quell’esperienza didattica condotta da Franco Bellatorre. E quando una definizione non la si trova significa solo una cosa: ci troviamo di fronte a una novità, a una modalità di fare didattica inedita e per certi aspetti straordinaria. A una rivoluzione, vogliamo usarla questa “definizione”?

Rileggendo oggi le pagine di quel lavoro didattico di ampio respiro si capisce che Franco Bellatorre  sapeva svolgere il proprio mestiere di insegnante e lo sapeva fare bene e con passione. Aveva sicuramente seguito con interesse, e probabilmente con emozione, i nuovi fermenti didattici dei quali la scuola di Barbiana condotta da don Lorenzo Milani e quella di Vho di Piadena animata da Mario Lodi restano gli esempi più noti, più studiati e più struggenti. LI aveva seguiti, studiati e li aveva saputi applicare alla realtà in cui operava.
Così aveva sguinzagliato i propri alunni per il paese, li aveva condotti sul greto del torrente, a Libarna, nelle fabbriche, a Montespineto, aveva fatto aprire i cassetti delle case in cui giacevano le allora rare fotografie di famiglia, aveva sollecitato i ricordi loro e dei loro cari.

Nel 1964 si trattava di una impostazione didattica innovativa e straordinaria, senza un nome con cui etichettarla, tale da inserire di diritto lui e i suoi allievi nel novero delle esperienze scolastiche di avanguardia che si andavano realizzando qua e là in Italia.
Per queste ragioni è doveroso riproporre qui il lavoro realizzato e stampato dai ragazzi della Terza maschile (!) della Scuola Elementare “Marconi” (così si chiama allora la scuola) dal titolo “Alla scoperta di Serravalle Scrivia”.

Oggi quel lavoro didattico sintetizzato in qualche decina di pagine a stampa, finalmente possiamo concordare con il prefattore,  è “diventato un documento”. Lo presentiamo come testimonianza di una esperienza didattica particolarmente avanzata in un sistema scolastico all’interno del quale giovani insegnanti stavano cercando con mille fatiche di cancellare le incrostazioni della scuola fascista e  di costruire un rapporto nuovo con la società.
Gli “Approfondimenti” propongono alcune riletture di quella esperienza da parte  di chi allora ebbe la fortuna di viverla in prima persona (e di chi seppe immaginarla e realizzarla, Franco Bellatorre).