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OLIVIERI, Pietro

Pietro Olivieri (di Antonio Olivieri e Rosa Ghiglione / Serravalle Scrivia, 10 gennaio 1920 / Russia, 31 gennaio 1943)

Operaio, Caporale Autiere, deceduto i prigionia durante la Campagna di Russia.

Pietro Olivieri, figlio di Antonio Olivieri, contadino e di Rosa Ghiglione, casalinga, nacque il 10 gennaio 1920, a Serravalle Scrivia. Terminate le scuole con la classe quinta elementare, trovò occupazione come operaio. Nel 1939 emigrò a Corsico, nel Milanese. Il 15 aprile 1940 ricevette la cartolina precetto ed assolse all’obbligo della visita di leva. Giudicato rivedibile, venne posto in congedo provvisorio, a disposizione del Distretto Militare di Tortona. Il 5 gennaio del 1941 venne comunque chiamato alle Armi. Prima destinazione 2° Centro Automobilistico, in Cuneo. Il 1 giugno riceve i gradi di Autiere Scelto. Il 16 giugno viene assegnato al 201° Autoreparto della 4° Divisione Alpina “Cuneense” Mobilitata.

Come ricostruito nel saggio di Valido Capodarca, “Immagini ed evoluzione del Corpo Automobilistico, Volume II (1940-1945)“, il 201 ° reparto motorizzato operò dal giugno 1940 sul fronte occidentale nell’aggressione alla Francia «…Partecipò alle operazioni in Albania, nella zona di Debar… Ristrutturato e riordinato completamente dopo la Campagna di Albania, prima dell’impiego in Russia (nella foto sopra, tratta dal sito www.regionepiemonte.it, una colonna di vecoli italiani in marcia nella steppa russa), era un’unità efficiente ed ordinata… All’atto della partenza per la Russia contava 9 ufficiali, 15 sottufficiali, 330 militari di truppa. Il parco veicoli era costituito da 12 moto, 2 autofficine, 205 autocarri…». Il 1 agosto 1941, Pietro Olivieri viene riassegnato al 2° Centro Automobilistico, presso il Deposito Succursale. Il 23 giugno del 1942 assume la qualifica di Allievo Operaio. Il 5 luglio venne trattenuto alle Armi con provvvedimento governativo. Il 17 luglio riceve i gradi da Caporale. Il 28 luglio, quale Autiere del 201° Autoreparto della Divisione “Cuneense”, venne mobilitato per il fronte orientale, partì per la Russia con il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (C.S.I.R.). Giunse in territorio sovietico il 10 agosto.

Prosegue la narrazione di Capodarca: «…Quando, dopo una puntata verso il Mar d’Azov, al “Cuneense” occupò le posizioni ed este di Rossoch, l’autoreparto si insediò nella cittadina distaccando a Ternovka, presso il Comando tattico una ventina di mezzi. I primi importanti impegni del 201° furono il noto trasferimento della “Julia”… e numerosi rischiosi trasporti di munizioni a favore delle unità tedesche contigue, nelle dure e cruente giornate di dicembre. Il 15 dicembre quando Rossoch fu così violentemente attaccata, anche il 201° diede inizio al ripiegamento. (Nella foto sopra, tratta dal sito www.unirr.it, autocolonna italiana nella ritirata di Russia) Un gruppo di autieri, armi in pugno… si prodigarono generosamente per arginare l’improvvisa irruzione avversaria… Il ripiegamento da Rossoch avvenne per scaglioni successivi. Una prima unità di marcia, composta da una sessantina di mezzi con circa 100 autieri… venne indirizzata dal Comando di Corpo d’Armata su un itinerario che sembrava potesse consentire l’uscita dalla sacca. Dell’intera colonna si perse ogni notizia. Sembra che un solo autiere, benché già catturato, fosse sfuggito alla prigionia. Altri 30 automezzi con centinaia di uomini… presero la via di Podgornoje. Una decina di essi, tra cui alcune ambulanze cariche di feriti, riuscirono a raggiungere Postojali… poco dopo la situazione avrebbe imposto l’abbandono dei mezzi e la decisione di darli alle fiamme… Si intuisce come il ripiegamento… non sia stato solo una lotta contro… eccezionali avversità ambientali. Si trattò di lottare contro un nemico… agguerrito, preponderante…».

Pietro Olivieri, disperso nel periodo dal 15 al 31 gennaio 1943, nella zona di Rossosch, in Russia, durante il ripiegamento del suo reparto, in circostanze non note. Catturato dai Sovietici, morì in prigionia, in località non specificata della Russia, il 15 marzo 1943, stroncato dal tifo esantematico.


Fonti:

Archivio Storico del Comune di Serravalle Scrivia

Archivio di Stato di Alessandria, Foglio matricolare, n. 8850, Distretto Militare di Tortona

Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia – Reduci della Prigionia, Famiglie dei Caduti e dei Dispersi, Elenco dei Caduti e dei Dispersi. Ministero della Difesa, Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, Banca Dati dei Caduti e Dispersi nella I e nella II guerra Mondiale. Archivio storico del Comune di Serravalle Scrivia.


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