Antifascisti e partigianiBenedicta fucilati e deportati

ICARDI, Enzo

Operaio, Partigiano, caduto nel corso del rastrellamento della Benedicta.

Enzo Icardi (di Carlo Icardi ed Elisa Bagnasco / Serravalle Scrivia, 18 aprile 1925 / Parodi Ligure, Loc. Benedicta, 7 aprile 1944).

Enzo Icardi, figlio di Carlo Icardi, operaio, manovale, custode carcerario ed Elisa Bagnasco, casalinga, nacque a Serravalle Scrivia, il 18 aprile 1925. Celibe. Teminata la scuola trovò occupazione come operaio. Durante la guerra venne arruolato in servizio di leva. Dopo l’Armistizio, rientrò a Serravalle. Determinato a non aderire all’esercito Repubblicano o alle milizie fasciste maturò la scelta resistenziale. In seguito alla promulgazione, il 18 febbraio 1944, del “Bando Graziani” che prevede la pena di morte per coloro che non rispondono alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana, lo stato fantoccio nelle mani dei nazisti, sorto dalle ceneri del Regime fascista, tra le rovine di una nazione divisa ed occupata da un esercito straniero. Per tutti i ragazzi delle classi 1923, 1924 e 1925 non è più possibile restare nascosti, il pericolo di essere arrestati ed immediatamente fucilati è enorme. Ne discute con gli amici, renitenti come lui: come comportarsi? Insieme decidono di non rispondere al bando e di raggiungere le bande partigiane in fase di costituzione sul vicino Appennino. Come per molti giovani nati e vissuti nel Ventennio, la scelta di aderire alla Resistenza non è frutto di una precisa coscienza politica (che per quasi tutti si forma proprio nei mesi dell’esperienza partigiana) ma piuttosto del rifiuto della guerra, mitizzata dal fascismo, ma cui la realtà quotidiana aveva svelato l’orrore.

I luoghi in cui la scelta resistenziale pone le proprie radici sono la famiglia e soprattutto la comunità locale. A Serravalle una ventina di ragazzi renitenti decide di partire insieme per raggiungere le bande partigiane che andavano faticosamente organizzandosi nella zona del Monte Tobbio (nella foto in alto, tratta dal sito www.isral.it, un gruppo di partigiani di Serravalle in marcia invernale). Là, intorno ad alcuni militari saliti in montagna dopo l’8 settembre, si aggregarono due formazioni di “ribelli”, scarsamente organizzate, sommariamente addestrate, poco e male armate: la Brigata Autonoma “Alessandria”, che raccolse soprattutto giovani provenienti dal Novese, dalle valli Lemme e Scrivia; la 3° Brigata Garibaldi “Liguria”, riferimento per quelli dell’Ovadese, della valle Stura, della val d’Orba e del Genovesato. L’attività resistenziale del giovane serravallese è riconosciuta dal 1 febbraio 1944. Data di presentazione al reparto di appartenenza, 20 marzo 1944. Come altri ragazzi di Serravalle, Enzo Icardi (nell’immagine di lato, tratta dall’Archivio Storico del Comune di Serravalle Scrivia) venne inquadrato nella “Alessandria”, con il grado di Sergente Maggiore.

Il passaggio dalla condizione di “renitenti” a quella di “partigiani” di questi ragazzi deve ancora compiersi quando, nei giorni della Pasqua 1944, vengono sorpresi da un massiccio rastrellamento nazifascista, che ebbe inizio nella notte fra il 5 e il 6 aprile 1944, sviluppatosi in tutta l’Italia nord occidentale e che nell’appennino ligure-alessandrino ha come obiettivo proprio la zona della Benedicta, all’epoca località del territorio del Comune di Parodi Ligure. Alcuni partigiani riescono a filtrare tra le maglie del rastrellamento ed a salvarsi la vita, altri cadono in combattimento, in centinaia vengono fatti prigionieri. Centocinquantasette sono fucilati immediatamente nei dintorni della Benedicta oppure in località limitrofe – Masone, Voltaggio, Isoverde, Passo Mezzano, Passo del Turchino – anche nei giorni successivi al rastrellamento. Altre centinaia di partigiani vengono avviati alla deportazione nei lager nazisti. Il tributo di sangue pagato dai serravallesi fu drammatico: 19 ragazzi morti, tutti tra i 19 e i 24 anni, uccisi o deceduti in campo di concentramento. Sulle esatte circostanze della morte di Enzo Icardi le fonti documentali divergono: caduto in combattimento alla Benedicta il 6 aprile 1944 oppure fucilato alla Benedicta il 7 aprile 1944. Agli atti dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Serravalle, risulta deceduto, come si precisa nell’atto di morte, il 7 aprile 1944, alle ore 15:30, alla Benedicta.

Il 2 giugno 2007, l’Amministrazione Comunale di Serravalle Scrivia ha intitolato lo spazio pubblico che circonda la storica Villa Caffarena, sede della biblioteca civica, ai giovani serravallesi caduti nel corso del rastrellamento e nei campi di concentramento, denominandolo Parco “Ragazzi della Benedicta”. Ad ognuno di loro è stato dedicato, con targa per la memoria, uno degli alberi del giardino pubblico.

La famiglia Icardi pagò un doppio tributo di sangue alla Resistenza ed alla Guerra di Liberazione, infatti la sorella di Enzo, Aida Icardi, venne uccisa a soli 21 anni, nel pomeriggio del 24 luglio 1944, in Salita Cappuccini: “…casuale ferita da arma da fuoco…”, come riferisce l’atto di morte; ovvero “…rapita dal piombo nemico…”, come recita l’epigrafe voluta dai suoi cari sul marmo della tomba al cimitero vecchio di Serravalle. Così cita il tragico episodio, il fratello maggiore, Alberto Icardi, in una testimonianza raccolta dopo la guerra dallo studioso ed ex partigiano, Carlo De Menech, conservata nell’archivio dell’Isral di Alessandria: “…Io ho avuto un fratello fucilato alla Benedicta ed una sorella, uccisa a Serravalle dai fascisti…”. Il nome di Aida Icardi figura anche sulla lapide del monumento ai Caduti di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, indicata come “civile”.

Fonti: Archivio Storico del Comune di Serravalle Scrivia; Banca dati del Partigianato Ligure – Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea “R. Ricci”; Banca dati Partigianato Piemontese Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “G. Agosti”; www.anpiserravallescrivia.it; www.benedicta.org; www.partigianiditalia.beniculturali.it.

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