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CALENDARIO DELLA SCRIVIA, Novembre 2022, il Cardellino

Se vi capiterà un incontro con questo passeriforme che non sia troppo fugace ne memorizzerete senza dubbio le fattezze e, se siete fortunati, anche il canto; ad un nuovo incontro lo riconoscerete senza difficoltà per le particolarità che presenta.

Ha una lunghezza di 13 cm. (più o meno come un passero) e una caratteristica coloritura del capo che lo rende inconfondibile.

La maschera facciale è rosso cremisi orlata di nero intorno al becco come pure nere sono le parti mediana e posteriore del capo; tempie e guance bianche; bianco-grigio il ventre ed il centro del petto, sfumato ai lati di nocciola; bruno nocciola il dorso, leggermente più chiaro il groppone; ali nere barrate di giallo, coda nera con macchie bianche. Il becco è biancastro rosato con l’apice nerastro od azzurrognolo e diviene completamente chiaro all’epoca degli amori. Le zampe sono brune. La livrea della femmina è identica a quella del maschio.

Cardellino si nutre di cardo meritandosi il proprio appellativo. (fotografia di Andreas Trepte)

Si tratta di una specie tipica dei territori di bassa quota, di regola sotto i 1000 metri, fortemente legata agli ambienti aperti o semi-aperti come le rive dei corsi d’acqua. Nidifica infatti lungo i margini dei boschi di latifoglie, nelle siepi e nei filari delle campagne, nei frutteti, non di rado anche nei parchi cittadini e nei giardini. Fuori dal periodo riproduttivo i cardellini si riuniscono in gruppetti che vagano per tutto l’autunno e l’inverno alla ricerca di cibo nelle campagne. L’alimentazione, che durante l’allevamento dei piccoli è integrata con insetti e ragni, è costituita in massima parte da semi di piante erbacee. Il cardellino è infatti particolarmente abile nel cibarsi rimanendo in equilibrio aggrappato agli steli delle alte erbe, spesso a testa in giù. Molto ricercate sono le infiorescenze ormai mature in particolare quelle del cardo selvatico che gli dà il nome. Il cardellino porta a termine due o anche tre covate all’anno. Il nido, posto all’estremità del ramo di un albero, è una coppa molto elaborata, composta da muschio, sottili radici, fili d’erba, crini e lana. Vi vengono deposte 4-6 uova, covate solo dalla femmina per due settimane.

Aldo Orlando

Marito di Nicoletta, insegnante di Educazione Fisica in pensione, pescatore da tutta la vita, amo l-aria aperta, i fiori, gli animali.