LUIGINI, sala e teatro
La Congregazione di San Luigi, popolarmente nota come “Compagnia dei Luigini”, è una Istituzione religiosa intitolata a San Luigi Gonzaga, gesuita, grande studioso e cultore di scienze e filosofia, scomparso a soli 23 anni perché non esitò, lui assai cagionevole di salute, a caricarsi sulle spalle un appestato contagiandosi in modo irreparabile.
Protettore della gioventù studiosa, ma anche dei chierichetti, nella Collegiata di Serravalle se ne conserva una statua.
Il culto di San Luigi fu in passato assai sentito a Serravalle: per molti anni il 21 giugno, giorno in cui il calendario liturgico celebra il Santo in occasione dell’anniversario della sua morte, veniva organizzato un convegno dei chierichetti con contorno di gare liturgiche e, in anni più recenti, fino al 2005, un raduno con la partecipazione del Vescovo e una giornata di festa.
A presiedere a queste iniziative era una “Compagnia” di cui si è persa quasi del tutto memoria ma che dovette essere assai numerosa e operosa. La Compagnia era certamente ancora in attività nel 1935 perché la ricordò nel suo indirizzo di Saluto ai parrocchiani l’Arciprete uscente mons. Carlo Milanese – destinato a Stradella per lasciare il posto a Mons. Luigi Guerra – mentre alcune settimane dopo, nel resoconto del “Trionfale ingresso del Novello arciprete”, venne segnalata la partecipazione dei Luigini “con i loro gonfaloni e le loro magnifiche croci” (La Buona Parola novembre 1935).
Proprio ai “Luigini” si deve l’idea di dotare la Parrocchia e il Paese di una ampia sala “per uso adunanze e divertimenti”. Per la sua edificazione venne scelta una zona retrostante la Collegiata e la Compagnia sottopose la proposta alla Compagnia del SS. Sacramento titolata a decidere in materia.
Presieduta dall’Arciprete don Giuseppe Ozzano la Compagnia si riunì il 18 agosto 1901 e deliberò di concedere l’area per l’edificazione della sala a “condizione però che il fabbricato della Chiesa Parrocchiale non abbia a soffrirne danni di sorta, e che la sala erigenda in caso di chiusura rimanga di proprietà della Chiesa predetta” (archivio parrocchiale, serie 13, “Capitolo della Collegiata”).
Vale la pena osservare una singolare coincidenza: la statua di San Luigi Gonzaga venne collocata in Parrocchia proprio all’inizio del Novecento, negli stessi anni in cui veniva edificato il nuovo Salone.
Chi ha calcato il palcoscenico della sala dei Luigini sa quanto dovettero ingegnarsi i costruttori per non recare “danno alla Chiesa” rubando metro su metro al tufo del Monte Olivo. Tuttavia in poco tempo “I Luigini” vennero costruiti e diventarono un punto di riferimento culturale e di svago per giovani e meno giovani.
Ai Luigini si svolsero con ogni probabilità le prime proiezioni cinematografiche pubbliche del paese. Il settimanale cattolico “Il Popolo” nel numero del 10 aprile 1910 annunciava non senza qualche rammarico che “dal salone dei Luigini, dove si trovava da qualche tempo, il cinematografo venne trasferito in una grande sala preparata recentemente”, augurando alla nuova iniziativa successo ” se le rappresentazioni non urteranno mai la moralità e l’educazione”.
Se si considera che le prime sale cinematografiche nelle grandi città italiane aprirono i battenti negli ultimissimi anni dell’Ottocento, un bel successo e un indizio di grande modernità per Serravalle e per i Luigini!
Per settant’anni il salone dei Luigini ospitò concerti e serate musicali, spettacoli teatrali, rappresentazioni sacre e tradizionali tra cui il celeberrimo Gelindo (recitato naturalmente in dialetto serravallese), proiezioni e cineforum, dibattiti, saggi e recite delle scuole e dei bimbi dell’asilo, senza dimenticare la “Grande pesca di beneficienza” organizzata per moltissimi anni a metà settembre in occasione della festività della Madonna Assunta: in quell’occasione le fila di sedie venivano accatastate a fondo sala e l’intero salone restava libero per ospitare i banchi con i premi (i migliori dei quali facevano bella mostra di sé sul palco) e l’andirivieni di centinaia e centinaia di cittadini.
Dopo cinquant’anni di onorata carriera il Salone dei Lugini venne rinnovato con un ampliamento del palco e una sistemazione della tappezzeria delle pareti, mentre sopravvissero le vecchie e assai cigolanti file di sedie. Il 6 gennaio 1968 i “nuovi” Luigini furono inaugurati con “una assemblea generale dei vari gruppi cattolici della comunità serravallese; presenti soprattutto molti giovani” (“Il Popolo di Novi”, 11 gennaio 1968).
La seconda vita dei Luigini non fu troppo lunga. Le ultime iniziative culturali risalgono alla seconda metà degli anni Settanta, primissimi Ottanta: meritano di essere ricordati un cineforum con la partecipazione del medico-critico cinematografico Roberto Prigione, e alcune stagioni teatrali amatoriali ma su testi d’autore capaci di coinvolgere alcune decine di giovani serravallesi nella realizzazione di spettacoli interamente autoprodotti.
Poi, nel novembre 1986, il mesto atto finale per il salone dei Luigini diventano nel frattempo “Piccolo Teatro”. Il Monte Olivo, nel quale la zona palco del salone è di fatto incastrata, minaccia di franare e la Commissione provinciale di vigilanza non concesse il nulla osta per la realizzazione di interventi strutturali destinati a rinnovarlo profondamente. Da allora il portone dei “Luigini” restò per sempre chiuso. Nel 2015 l’edificio è parzialmente crollato.
Un salone multitasking, 22 marzo 1922
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