PROCESSIONI A SERRAVALLE – I Portatori
Gian Paolo Vigo in una serie di articoli documentatissimi e ricchi di ricordi e gustosi aneddoti, ci ha raccontato l’inestricabile intreccio fra sacro e profano che ha sempre caratterizzato le Processioni a Serravalle (e un po’ ovunque, ovviamente).
Le processioni che accompagnano con cadenza quasi regolare i mesi estivi sono state una tradizione viva e molto partecipata sino a pochi anni orsono ma ora, almeno a Serravalle, hanno perso un po’ del loro fascino e della capacità di coinvolgere l’intera comunità cittadina.
Erano soprattutto gli aspetti scenografici e spettacolari a rendere il rito religioso un avvenimento in grado di attrarre l’attenzione anche dei laici e dei non credenti i quali, rigorosamente da bordo strada, assistevano al lungo e colorato corteo che percorreva le vie del paese.
Alla banda con le sue musiche (e sarebbe interessante poter ricostruire la genesi dei brani che accompagnano le processioni, le loro persistenze e mutazioni nel corso del tempo), ma soprattutto alle confraternite, con la loro complessa attribuzione di funzioni, le loro suggestive e colorate cappe, i loro oggetti e le loro macchine processionali, era affidato il compito di rendere visivamente ed emozionalmente suggestiva la Processione.
Una delle funzioni più importanti e “ambite” tra i confratelli era certamente quella dei portatori, uomini dai corpi muscolosi e prestanti capaci di reggere il peso non indifferente dei crocifissi e dei gonfaloni (e, prima dell’introduzione dei mezzi motorizzati, dei gruppi statuari che rappresentano il cuore delle processioni).
Negli anni Ottanta Paolo Grosso ha seguito con la sua cinepresa le processioni che hanno percorso le vie di Serravalle.
Con questo filmato, dedicato proprio ai portatori, iniziamo a proporvi per temi le sue riprese, che rappresentano una documentazione, eccezionale sebbene purtroppo di non buonissima qualità, di questi riti religiosi (Redazione Chieketè).