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L’ambiente della Scrivia a Serravalle – come era e come è oggi

“La natura è il nostro rifugio, uno scrigno di bellezza, un posto in cui stare bene.”
Frammento tratto dalla campagna tesseramento della L.I.P.U.

Il nostro torrente, la Scrivia, presenta le tipiche caratteristiche di un ambiente “a barbi” che va mutando lentamente in un ambiente “a carpe”. Che cosa si intende con queste denominazioni e con la definizione che ho dato?

Parliamo di un corso d’acqua con un regime torrentizio, che ha ampie variazioni di portata durante i diversi periodi stagionali, ma che risente fortemente degli interventi dell’uomo, dentro e intorno all’alveo, e dei cambiamenti del clima verso temperature più alte.
Che cosa è cambiato dal 1960 ad oggi? La portata della Scrivia è drasticamente diminuita a causa di prelievi sempre più importanti per il consumo umano, per l’agricoltura e delle temperature più alte, che provocano in un alveo così aperto come quello del nostro torrente una notevole evaporazione.
Le precipitazioni, concentrate in periodi brevi, ma di intensità talvolta devastante, sono complessivamente, anno per anno, meno ricche e con la determinante mancanza di apporto delle nevicate invernali ridotto al lumicino.
Nel mese di novembre (periodo in cui sto scrivendo queste note), negli anni sessanta sarebbe stato impossibile, a valle della Nave, guadare dalla nostra sponda a quella stazzanese per il volume e la forza della corrente che avrebbero senza dubbio riempito gli stivali a tutta coscia!
Oggi come oggi lo stesso guado si può superare agevolmente con uno stivale al ginocchio (sigh!)
Questi i cambiamenti: meno acqua, temperature più alte, scorrimento più lento, hanno portato la Scrivia a Serravalle a passare da un tipico ambiente fresco, a corrente piuttosto sostenuta e qualche bel fondale (“zona a barbi”) ad un corso mediamente più lento, più caldo e con profondità media più scarsa (“zona a carpe”).
Quando ero ragazzo la spettacolare frega delle lasche in Maggio/Giugno faceva ricoprire interamente ampie zone del fondale dai pesci, così fitti che non si vedeva più la ghiaia sottostante!

Ad ‘oggi la lasca si può dire sia praticamente scomparsa ed i barbi ed i vaironi, un tempo numerosissimi, sono ridotti ai minimi termini… Resistono, nonostante le sempre più ridotte possibilità di riproduzione, cavedani e carpe, meno esigenti dal punto di vista della qualità dell’acqua e più adattabili come abitudini alimentari.
Anche interventi dell’uomo in alveo (dighe che sbarrano la possibilità di spostarsi, incontrollato prelievo di ghiaia ad ogni piè sospinto) hanno accelerato questo cambio di “stato” della nostra Scrivia.
Non da ultimo va considerato l’aumento delle specie ittiofaghe (cormorani e gabbiani) che aggiungendosi ai già presenti: nitticora, garzetta, airone cenerino e martin pescatore, hanno causato un drastico calo nelle popolazioni di pesci già stremati dal cambiamento della portata e del clima.

Ho vissuto la Scrivia come pescatore sin da bambino, (al momento in cui scrivo sono ultrasessantenne) ed ho trascorso perciò 60 stagioni di pesca in riva ad un torrente un tempo ricco di pesci e con un buon volume medio di acqua trasformatosi, per i motivi che ho detto più sopra, in un ambiente più povero di acqua, di biomassa, e di possibilità di pesca.

Martin pescatore

Vale ancora la pena di fare una passeggiata nella Scrivia a Serravalle?
Direi di sì, nonostante tutto, stagione per stagione, c’è sempre qualche cosa di interessante da osservare, sia per quanto riguarda la vegetazione, sia gli animali.
Bisogna gironzolare, magari con un binocolo a disposizione, non vestirsi in toni sgargianti, ma piuttosto in similitudine con l’ambiente che andremo a percorrere. Essere accompagnati da un amico più esperto è consigliabile e può rendere l’avvistamento della fauna più agevole e gratificante. Ma anche da soli si può iniziare a fare begli avvistamenti.
Per informarsi sulle piante basta fotografare e confrontare con il meraviglioso erbario disponibile QUI.
Per gli animali qualche manuale specialistico e una buona attenzione ci può aiutare ad identificare l’animale che abbiamo avvistato.
Gli incontri più frequenti sono quelli con i volatili stanziali: aironi cenerini, cormorani e gabbiani (i più grandi e facilmente individuabili) le garzette e le nitticore (più difficili da individuare, per le abitudini crepuscolari).
Abbiamo poi il gruppo degli uccelli migratori come la pavoncella, le rondini ed i balestrucci, i rondoni, gli storni ed i coloratissimi gruccioni che tornano da noi ogni primavera per dare alla luce una nuova generazione.
I mammiferi, più elusivi (o perché cacciati da altri mammiferi predatori, oppure cacciati dall’uomo per i danni che provocano su galline e/o conigli domestici), comprendono la volpe, il tasso, la faina, lo scoiattolo e animali ancora più piccoli come i topi campagnoli.
Altri volatili più piccoli, ma visibili tutto l’anno perché stanziali, comprendono i coloratissimi cardellini, le cince, i codibugnoli, il pettirosso, lo scricciolo, i merli, le ballerine, bianca e gialla (questa ultima strettamente legata ai corsi d’acqua, cosi come il martin pescatore e il raro, nella nostra zona, merlo acquaiolo.)

Da citare ancora i predatori poiana e gheppio che cacciano o da posatoi per loro strategici o in volo planato (poiana) o facendo lo “spirito santo” (gheppio).

Anche dentro il corso d’acqua si possono fare osservazioni, ma le specie presenti e avvistabili si riducono all’ubiquo cavedano (anche con esemplari di buona taglia), alle carpe, nelle zone a corrente lenta, ed a sparuti gruppi di barbi e vaironi, piccoli resti di popolazioni che quando ero bambino erano così numerose da far pensare che non sarebbero mai potute sparire.
Per individuare le specie arboree si può ricorrere a diversi manuali disponibili in commercio e non mi dilungo oltre.

Volpe Rossa

Se desideraste la possibilità di fare due passi in compagnia sul greto o nei pressi della Scrivia, potete contattarmi al mio indirizzo di posta elettronica:
cinclusurla@gmail.com (Aldo Orlando)
In tutte le stagioni si può avvistare qualcosa, (dovrete attrezzarvi in base al meteo ed alla stagione). Sarò lieto di accompagnare sulla Scrivia tutti quelli che ne avranno piacere.

                                                                                     

Aldo Orlando

Marito di Nicoletta, insegnante di Educazione Fisica in pensione, pescatore da tutta la vita, amo l-aria aperta, i fiori, gli animali.