REPETTO, Giuseppe Stefano
Contadino, partigiano, rastrellato dai nazifascisti alla Benedicta, morto in deportazione.
Giuseppe Stefano Repetto (Voltaggio, 22 febbraio 1923 / Mauthausen, Germania, 14 aprile 1945).
Giuseppe Stefano Repetto, nacque a Voltaggio, il 22 febbraio 1923, figlio di Domenico Repetto e di Rosa Baldi, agricoltori. Residente a Voltaggio, appartenente alla famiglia della Cascina Isolaccia, Giuseppe Stefano, terminati gli studi con la classe quinta delle Scuole Elementari, iniziò a lavorare nei campi. Il 2 luglio 1942 assolto l’obbligo della visita di leva, venne dichiarato abile ed arruolato, Soldato del Regio Esercito, posto in congedo provvisorio, ascritto al Distretto Militare di Tortona. Il 17 settembre giunse la chiamata alle Armi, con destinazione presso il Deposito del 90° Reggimento di Fanteria “Salerno”, inquadrato nella Divisione “Cosseria”. Il 23 gennaio 1943, Repetto viene trasferito all’ 89° Reggimento di Fanteria, altra unità appartenente alla “Cosseria”. Il 3 marzo è ricoverato presso l’Ospedale Militare di Genova. Il 5 maggio, goduta una licenza per convalescenza, rientra in caserma, al 5° Reggimento di Marcia, 73° Battaglione Complementi, di stanza a Sanremo. Succesivamente venne assegnato al drappello di militari in servizio presso il deposito militare di Serravalle Scrivia. L’8 settembre 1943, si sbandò in seguito ai tragici eventi seguiti all’Armistizio. Venne l’occupazione nazista e, dalle ceneri del Fascismo morente, nacque la Repubblica Sociale Italiana. La Nazione sprofondò nel baratro della guerra civile tra i nazifascisti e le forze della Resistenza. Nel febbraio del 1944, Repetto viene richiamato alle Armi, come tutti i giovani delle classi dal 1922, 1923 e 1924. La RSI minacciò ai disertori ed ai renitenti la pena di morte. Occorreva scegliere e la scelta fu assai difficile. Giuseppe decise di darsi alla macchia ed unirsi ai nuclei partigiani che andavano organizzandosi sull’Appennino, alle falde del Monte Tobbio. Partigiano della 1° Brigata Autonoma “Giancarlo Odino”, dall’8 marzo 1944, venne arrestato dai nazifascisti nella natia Voltaggio, il 9 aprile, nel corso delle operazioni di rastrellamento che misero a ferro e fuoco la zona della Cascina Benedicta. Detenuto a Voltaggio e successivente a Novi Ligure, Repetto Giuseppe venne deportato in Germania, nel lager nazista di Mauthausen. Trasferito al campo di Gusen, il 18 maggio 1944, venne rimandato a Mauthausen, il 1 marzo 1945. Colà si spense, il 14 aprile 1945.
Il fratello minore, Giovanni Battista Repetto, classe 1925, anch’egli partigiano della Brigata “Odino”, fatto prigioniero sempre nel corso del rastrellamento della Pasqua 1944, patì analoga drammatica sorte, morendo in deportazione nel lager di Gusen II (Mauthausen), il 6 dicembre 1944, per i maltrattamenti subiti.
Per saperne di più:
I deportati di Voltaggio nei campi di concentramento – La strage di una generazione
Fonti:
Archivio di Stato di Alessandria, Foglio Matricolare e Caratteristico, nr. 17433, Anno 1923, Distretto Militare di Tortona
Giovanna D’Amico, Brunello Mantelli, Giovanni Villari, I ribelli della Benedicta. Percorsi, profili, biografie dei caduti e dei deportati“, Archetipo Libri, 2011, Bologna
https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/il-90-reggimento-di-fanteria-salerno
https://www.gusen.org/kz-gusen-ii-st-georgen-gusen
https://www.gusen.org/the-bergkristall-underground-plant-at-st-georgen
www.partigianiditalia.cultura.gov.it
Torna a Caduti e deportati BENEDICTA
Torna alla HOME