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FOSSATI, Carlo

Carlo Fossati (di Alessandro Fossati e Ernesta Bisio / Serravalle Scrivia, 1 agosto 1912 / Rovegno, Genova, 22 marzo 1945).

Operaio, muratore, Milite della Brigata Nera, fucilato dai partigiani

Carlo Fossati, nacque il 1 agosto 1912, a Serravalle Scrivia, figlio di Alessandro Fossati ed Ernesta Bisio. Terminata la scuola, trovò lavoro come operaio e come muratore. Durante la guerra civile combattè nella Brigata Nera di Alessandria. Nel corso della “Battaglia di Garbagna”, in Val Grue, che si svolse tra il 13 ed il 14 marzo 1945, quando truppe nazifasciste agli ordini del Comandante provinciale delle Brigate Nere di Alessandria, il Colonnello Celeste Gianelli, tentarono l’ultimo infruttuoso rastrellamento ai danni dei gruppi ribelli della Divisione “Pinan – Cichero”. L’operazione fallì ed il contrattacco partigiano costrinse gli aggressori alla resa. Lo scontro valse ai ribelli anche la definitiva liberazione delle Valli Curone e Borbera. Nel combattimento caddero il comandante partigiano del Battaglione “Po”, Aldo Ravetta, nome di battaglia “Argo” e sei rastrellatori. I partigiani fecero oltre 120 prigionieri, tra di essi militari tedeschi e soldati “Mongoli” della famigerata Divisione germanica “Turkestan”, 83 Brigate Nere delle quali 22 in forza ai Distaccamenti di Serravalle ed Arquata.

Come ricostruito dal saggio dello storico e giornalista Giampaolo Pansa “La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti“, edito nel 2012, i prigionieri italiani furono tradotti dai partigiani a Montebore di Dernice, in Val Borbera, per gli interrogatori ed in seguito trasferiti a Dovanelli, frazione di Cabella Ligure. Successivamente, per alcuni di loro, iniziò una lunga marcia guardata a vista da partigiani armati, sino a Rovegno, località della Val Trebbia in provincia di Genova, presso la Colonia montana della Gioventù italiana del littorio, divenuto punto di raccolta per i nemici catturati. Tra questi, i serravallesi Carlo Fossati, Angelo Grosso, Giovanni Izzo ed Aldo Bagnasco. Qui dopo un breve periodo di detenzione Fossati, Grosso ed Izzo, vennero fucilati il 22 marzo 1945. Analogo destino toccò ai loro ufficiali superiori, passati per le armi il 28 ed il 29 aprile 1945. Aldo Bagnasco, uno dei figli dell’antifascista comunista Giuseppe Bagnasco, compagno di militanza di Mario Roberto Berthoud, partigiano. Aldo, tradotto con gli altri camerati alla colonia di Rovegno, prelevato con altri 38 prigionieri, dopo quattro giorni di marcia forzata, fu fucilato dai partigiani il 4 aprile 1945 a Cravasco (Ge), per controrappresaglia.

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