BERTHOUD, Mario Roberto
Antifascista, Partigiano – (Serravalle Scrivia, 11 febbraio 1905- Marassi di Genova, 29 gennaio 1945).
Nel 1920 inizia il suo impegno politico militando nel movimento giovanile socialista. L’anno dopo entra in quello comunista. Dopo la “marcia su Roma”, Berthoud è tra gli antifascisti più attivi della Valle Scrivia nelle fila del Partito Comunista clandestino. Nel 1931, è arrestato e processato dal Tribunale speciale. Il dibattimento fa molto scalpore: Berthoud, insieme ad altri diciotto compagni (diciannove, a secondo delle fonti) è accusato di avere “negli anni 1930 e 1931, in Alessandria e in altre località vicine, ricostituito la Federazione provinciale comunista”. Tra gli imputati figura anche un altro serravallese, Giuseppe Bagnasco. L’accusa chiede per Berthoud quattro anni di reclusione, ridotti poi a tre.
Berthoud sconta una pena effettiva di un anno e otto mesi nello Stabilimento penale di Lecce da dove è scarcerato il 15 novembre 1932. Viene scarcerato in anticipo grazie a una amnistia concessa in occasione del decennale del Regime fascista.
Scontata la pena non rinuncia mai alle sue idee e viene costantemente controllato dai funzionari fascisti del Tribunale per la difesa dello stato.
Dopo la caduta del fascismo e l’armistizio dell’8 settembre 1943, Berthoud entra subito in contatto con i primi nuclei che stanno organizzando le formazioni partigiane, aiutando molti giovani di Serravalle a raggiungerle. Nel 1944 partecipa alla costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale di Serravalle Scrivia e organizza i collegamenti tra il CLN stesso e le formazioni partigiane della Val Borbera, mantenendo, in particolare, stretti contatti col comando della Divisione “Pinan-Cichero”, formazione per la quale svolge attività di reclutamento e di informazione, e con le formazioni che si andavano ricostituendo in Valle Lemme dopo il rastrellamento e l’eccidio della Benedicta.
Berthoud, il 28 dicembre del 1944, cade nelle mani dei fascisti delle Brigate Nere. Consegnato alle SS di Siegfred Engel e condotto a Genova, è a lungo torturato nella “Casa dello studente” e poi gettato in una cella del carcere di Marassi. Privato dai suoi aguzzini di qualsiasi assistenza medica, muore in seguito alle sevizie subite. Il suo corpo è seppellito in segreto nel cimitero di Staglieno e la famiglia riesce a recuperarlo soltanto nel dopoguerra, per inumarlo nel Mausoleo dei Caduti per la libertà di Serravalle Scrivia. A Serravalle Scrivia una delle vie principali è intitolata a Mario Roberto Berthoud; una stele è eretta in suo onore nel parco di Villa Caffarena; porta il suo nome anche la Sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Gli è riconosciuta la qualifica partigiana di Ispettore di divisione presso il Comando della Divisione garibaldina Pinan-Chicero dal gennaio 1944 sino al momento della morte.
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